Tre senatori, un consigliere regionale e diversi ex amministratori dei vari livelli istituzionali. Un parterre d’eccezione per la presentazione della candidatura a sindaco di Torre Annunziata di Ciro Alfieri, a capo della coalizione dei Moderati. “È la dimostrazione che si vuole cambiare la città”, ha commentato lo stesso Alfieri che durante il suo intervento ha passato in rassegna i capisaldi che tengono unite le liste civiche a suo sostegno.

Dalle dieci regole che si sono dati, prima tra tutte quella del divieto di trasformismo (qui l’articolo completo), ai punti programmatici per la città. “Lo sfruttamento delle risorse naturali, gli incentivi all’imprenditoria privata, ma soprattutto i ragazzi ed i giovani. Per loro occorre mettere in campo energie che vanno dal recupero dei minori a rischio finendo all’accompagnamento al lavoro”. Sono queste, in pillole, alcune idee che il leader della coalizione ha illustrato durante il suo intervento.

Ma non sono mancati attacchi e critiche all’attuale amministrazione o, addirittura, a “20 anni di comunismo su questo territorio da cui occorre liberarci come l’Italia si è liberata dal fascismo”. Ha detto il senatore Ala, Ciro Falanga, che ha incalzato: “Da quando siedo a Palazzo Madama, gli amministratori locali non mi hanno mai invitato, temendo forse che gli facessi ombra politica. Alfieri, invece, non ha avuto alcun problema”.

O ancora, chi come l’avvocato Elio D’Aquino ha sentenziato: “Da Cucolo a Starita esperienza politica fallimentare”. L’ex vicesindaco di Monaco, ha sottolineato che “la legalità non è frequentare la caserma dei carabinieri ma applicare la costituzione”.

Quindi, l’altro senatore Ala, Pietro Langella, che sulla composizione variegata della coalizione ha detto: “Non siamo la stampella di destra o di sinistra ma siamo uniti dalla capacità di governare la città”.

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