Torre Annunziata. Almeno 4 telecamere anti-blitz di sorveglianza, di cui una a lungo raggio, capace di riprendere la vicina strada provinciale “Panoramica”, non sono servite a Ciro Nappo, 43 anni, alias “cap ‘e ‘auciell”, considerato l’ultimo reggente del clan Gionta e latitante dal maggio 2015, per sfuggire alla cattura. L’arresto (il secondo da latitante) nella notte, ad opera dei carabinieri del nucleo investigativo di Torre Annunziata, guidati dal maggiore Leonardo Acquaro (vedi link e video correlati).

COSI’ ACQUARO. “Un duro colpo al clan Gionta, che dimostra la forte presenza dello Stato sul territorio. Ciro Nappo era ancora molto attivo, un soggetto al vertice dell’organizzazione camorristica. Lo dimostra quanto sequestrato all’interno del covo dove si nascondeva”. Questo il commento del maggiore Acquaro, che ha diretto le indagini stringendo le manette ai polsi di “cap ‘e ‘auciell” (a breve disponibile sul nostro sito l’intervista integrale).

I DETTAGLI. All’interno del suo covo, un isolato casolare di campagna tra Trecase e Torre del Greco, Nappo non era solo. Con lui c’era un’altra persona, un possibile complice della sua latitanza. La posizione dell’uomo è ancora al vaglio degli inquirenti. In casa, Nappo aveva un fucile ad aria compressa, una pistola “Smith & Wesson” calibro 9 con 6 colpi nel caricatore, parrucche e documenti falsi. La pistola è stata ritrovata all’interno di un marsupio appeso al muro. Oltre alle armi, i militari hanno rinvenuto ulteriori 39 proiettili calibro 9 ed una moto, tipo “Honda SH”.

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