Il professore Carmine Alfano ha rotto gli indugi e si è presentato alla stampa come candidato alle primarie del centro sinistra di Torre Annunziata. A sostegno della sua scelta per adesso 5 liste ed altre 2 pronte a scendere in campo, secondo il chirurgo. All’iniziativa di questo pomeriggio (25 gennaio per chi legge, ndr.) erano presenti Erminio Casadei, della lista “Uniti per Rovigliano”, Alfonso Iovine, per la cordata di medici “Oplontis”, Dario Caputo, Cittadini per Torre Annunziata, Domenico Iapicca, con l’Udc, e Marcello Vitiello che con il suo collega consigliere Rocco Manzo contano di presentarsi con “Oplonti Popolare-Ncd”.

“Ho lasciato la città per inseguire la mia carriera nel 1989, ma non c’è stata settimana o mese in cui non sono tornato”. Ha esordito così il titolare della cattedra di Perugia che, soffermandosi sulla situazione attuale del territorio, ha detto: “È un comune asfittico ma non voglio giudicare chi l’ha governata. Adesso bisogna guardare avanti, azzerare il divario centro-periferia, lavorare insieme agli altri Enti del comprensorio nell’ottica di una ‘smart city’. Parteciperò alle primarie con grande impeto ma non farò accordi sottobanco con nessuno, consapevole che, se sarò io chiamato a governare, lo farò con un lavoro di coordinazione con i consiglieri e gli assessori. Un primo cittadino non può fare tutto da solo”. Insomma, due colpi all’amministrazione nonostante la premessa di non sindacare l’operato.

Quindi, la rassicurazione di Alfano e dei suoi uomini rispetto ai timori che dopo le primarie ci sarà un “rompete le righe”: “Chiunque dovesse vincere la competizione del 19 febbraio – ha detto – sarà sostenuto da tutta l’attuale coalizione alle elezioni”.

Peggio, invece, è la situazione del Pd, l’attuale partito di maggioranza cittadino, ancora impantanato sul nodo dei due nomi, Enzo Ascione e Lello Ricciardi. Attraverso una nota ufficiale, il segretario Ciro Passeggia ha fatto sapere che “il direttivo ha approvato il regolamento”, ma nulla da fare sulla scelta del candidato unico. Soluzione che si potrà trovare, riprendendo il documento del coordinamento cittadino, “nelle prossime ore, attraverso un confronto con gli organismi dirigenti ed i vertici provinciale e regionale”.

LA CRITICA. Spara a zero sulle primarie il segretario cittadino di Sel, Massimo Napolitano, per il quale “si tratta di una pantomima. Affinché si possano definire di centro sinistra – dice – dovrebbero esserci due condizioni: la partecipazione di un partito di centro ed uno di sinistra. Invece il Pd si è coalizzato con l’Udc, storicamente alleato con la destra, per questo dovrebbero definirle primarie di centro destra”.

Poi l’affondo anche al candidato Alfano, definito “papa straniero”. “Sembra che voglia offrire una faccia nuova ad una coalizione che ha sostenuto ed appoggiato il decennio fallimentare del malgoverno Starita. Torre Annunziata è un malato terminale e l’unica medicina da somministrare come rimedio ai nostri concittadini – conclude Napolitano – è il lavoro”.

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