Torre Annunziata, primarie. Dai partiti di Alfano nessun ricorso
Sui timori di perdere alcune liste, Ascione: “Non andranno via, rapporto leale e corretto”
01-03-2017 | di Raffaele Perrotta
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“Non ci sarà nessun ricorso. Per noi le primarie si sono svolte regolarmente. Riconosciamo il vincitore”. Poche categoriche parole della compagine di partiti che ha sostenuto il chirurgo e professore universitario Carmine Alfano – appoggiato da Udc, Ncd, Campania Libera, Cittadini per Torre e Oplontis – e che non lasciano spazio a dubbi, mai ventilati neppure i minuti successivi alla chiusura dello spoglio. Il voto di domenica 26 febbraio per la scelta del candidato sindaco del centrosinistra è stato accettato da tutti: il consigliere Vincenzo Ascione, sostenuto dal Pd, ha vinto la competizione per sole 55 preferenze in più, 2097 contro 2042 del suo sfidante.
“Siamo consapevoli che si poteva vincere anche con una sola preferenza di scarto. Felici per un Pd compatto, ma abbiamo dimostrato di essere una forza alla pari”. È l’analisi del consigliere comunale di Ncd, Marcello Vitiello, che aggiunge: “Adesso dobbiamo capire come verrà condotta la coalizione». A questi fa eco il collega di assise Rocco Manzo, incaricato dall’onorevole Palladino di formare la lista Campania Libera per le prossime amministrative: “Abbiamo sostenuto il professore sapendo che avremmo accettato l’elezione. I cittadini hanno preferito diversamente e noi saremo fedeli al voto”.
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A tenere campo, però, nelle ultime ore è la questione della tenuta della coalizione. I timori di uno sfaldamento di alcuni pezzi sono dietro l’angolo ma proprio il neo candidato sindaco Ascione sfata queste preoccupazioni: “Non andranno via perché abbiamo messo in campo un rapporto di lealtà e correttezza. Tutte le forze politiche in campo hanno firmato il codice etico, le linee guida del programma e sottoscritto il regolamento delle primarie”. E sulla possibilità di intercettare altre forze politiche si dice possibilista. “Credo che non dobbiamo precluderci, anzi occorre lavorare in questo senso, consapevole però che c’è chi è incompatibile con il nostro progetto, anche per la sua ambizione personale”. Sebbene non citati, il riferimento del leader del centrosinistra è indirizzato ai suoi due diretti rivali: Pierpaolo Telese, alla guida della Sinistra e DemA, e Ciro Alfieri, a capo dei Moderati.
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