Intasca il reddito di cittadinanza pur avendo otto case di proprietà e un terreno. Truffano lo Stato e mentono su parentele scomode con pregiudicati. O sul fatto che i figli e il marito lavorano guadagnando regolarmente. Sono donne le tre nuove furbette del reddito di cittadinanza a Torre Annunziata e nei comuni vicini. Scatta il sequestro dei soldi frodati. Oggi il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli ha dato esecuzione, nei Comuni di Torre Annunziata, Boscoreale, Boscotrecase e Santa Maria la Carità, a tre decreti di sequestro preventivo di beni mobili ed immobili, per un ammontare complessivo pari a circa 36 mila euro, emessi in altrettanti procedimenti dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura della Repubblica. I tre provvedimenti sono stati eseguiti nei confronti di tre donne, indiziate del reato di truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, ex art. 640 bis del Codice Penale, relativamente alla indebita percezione del “Reddito di Cittadinanza”.

All'esito delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica, i finanzieri del Gruppo di Torre Annunziata hanno denunciato le tre donne che avrebbero compilato in maniera non veritiera la domanda diretta ad usufruire della misura assistenziale. In particolare, una delle indagate avrebbe omesso di dichiarare la presenza di un componente del proprio nucleo familiare condannato per il reato di cui all'art. 416 bis del Codice Penale e sottoposto alla misura cautelare della custodia in carcere.

Le altre due indagate, invece, avrebbero omesso di dichiarare, in un caso, il possesso di ben 8 immobili e di 1 terreno, mentre, nell'altro caso, i redditi da lavoro dipendente percepiti da uno dei componenti del proprio nucleo familiare. Tali omissioni avrebbero permesso di raggirare l'INPS, ente erogatore del sostegno, con un danno per le casse dello Stato pari a 35.919 euro. Allo stato sono stati sottoposti a sequestro una quota parte di un immobile e due autovetture per un ammontare complessivo di circa 15.000 euro. Le attività odierne si inseriscono nel più ampio quadro delle attività di indagine, svolte dalla Guardia di Finanza e coordinate da questa Procura della Repubblica, finalizzate al contrasto degli illeciti in materia di spesa pubblica. 

 

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