Un euro per il giro completo di Torre Annunziata, che parte da Piazza Sant’Alfonso, arriva a ridosso del mercato settimanale e ritorna sul Corso principale. Un giro che però non basta più a soddisfare le esigenze dei taxi collettivi che dopo il covid continuano ad arrancare in attesa di un futuro migliore.

Nell’epoca del covid la situazione è peggiorata notevolmente. Le restrizioni hanno finito per azzerare l’economia di un intero settore che ora, con la pandemia ormai alle spalle, non innesta la marcia giusta per ripartire.

“Dopo il covid c’è stato un ribasso dell’utenza non indifferente – ha spiegato Mario, uno dei tassisti che lavora a Torre Annunziata -. Se prima guadagnavo 60 euro al giorno, ora ne guadagno 40. Siamo messi male, si lavora per mettere almeno un piatto a tavola. E a fine anno tra spese, assicurazione e manutenzione, sono anche costretto a chiedere aiuto ai miei genitori”.

Un calvario che si prova comunque a fronteggiare con dignità: “Fortunatamente un anno fa ho conosciuto una persona che mi ha aiutato a trovare lavoro per trasportare turisti sulla tratta costiera Amalfitana – aeroporto. E’ stata una buona occasione che mi ha permesso, almeno d’estate, di guadagnare qualcosa in più. Ma molti miei colleghi non sono stati così fortunati. Pensare che a pochi km c’è Pompei, dove un taxi può guadagnare, in alta stagione, anche 700 euro al giorno. Peccato che poi, se si va a fondo, si scopre che sono alle stesse nostre condizioni fiscali”.

E ultimo problema, in ordine di tempo, è la delibera imposta dai commissari sulle pratiche amministrative del settore, che registra aumenti da capogiro: “Costi del genere non li ha nessun comune d’Italia – conclude Mario – e applicarle qui dove la crisi è ancora più profonda significa solo una cosa, che siamo destinati a morire”.