Torre Annunziata. Quarto Sistema, bomba in concessionaria: “Vittima inattendibile”
Pietro Evacuo e Matteo Fraterno si difendono. L’avvocato De Luca: “Dichiarazioni discordanti rese ai carabinieri”
18-06-2021 | di Marco De Rosa

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Bombe in concessionaria per ottenere il pizzo: inattendibile la testimonianza dell’imprenditore vittima del racket.
Nuovi particolari emersi nel corso del processo al Quarto Sistema, il clan con base al rione Penniniello di Torre Annunziata e che si poneva in contrasto con i gruppi storici del territorio, come i Gionta e i Gallo Cavalieri.
Dopo la requisitoria del pm Ivana Fulco, è toccato al collegio difensivo illustrare e difendere le posizioni dei propri assistiti. Particolare attenzione è stata data all’attentato avvenuto il 5 giugno 2020 in via Sant’Antonio. Un ordigno fu lanciato da due persone in sella a uno scooter contro la concessionaria di un imprenditore, titolare della concessionaria Ad Cars. Secondo gli inquirenti, a partecipare a quel raid furono Matteo Fraterno e Pietro Evacuo: “Le testimonianze fornite dalla vittima sono inattendibili – ha spiegato nel corso della sua arringa Giuseppe De Luca, che cura gli interessi dei due imputati -. Sono state rese almeno 5 dichiarazioni ai carabinieri in cui sono stati riscontrati diversi elementi discordanti”.
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Nel corso del processo, era stato fornito anche un video, in cui si ritraevano proprio Evacuo e Fraterno. Immagini ritenute esaustive della loro appartenenza al clan del Penniniello. Anche questa ipotesi è stata respinta con fermezza dall’avvocato De Luca, in quanto “un semplice video non può essere ritenuto elemento di collegamento a un clan camorristico”.
A fine mese si discuteranno le tesi difensive di Salvatore Carpentieri e di Domenico e Salvatore Balzano.
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