Torre Annunziata. Quattro anni senza Cerrato: “Una delle bestie dorme ancora nel suo letto”
Il dolore di una famiglia e la rabbia per una giustizia ancora sospesa, nonostante tre gradi di giudizio
19-04-2025 | di Marco De Rosa

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Oggi ricorrono quattro anni dall’omicidio di Maurizio Cerrato, ex custode degli scavi di Pompei, ucciso brutalmente per un gesto d’amore e di coraggio: difendere sua figlia da un’aggressione per un banalissimo posto auto. Era il 19 aprile 2021 quando Maurizio, disarmato, venne accoltellato a Torre Annunziata da un branco di violenti, colpevoli di aver trasformato un diverbio in una tragedia irreparabile.
In questi quattro anni, la famiglia Cerrato ha affrontato un lungo e doloroso percorso giudiziario, culminato con la sentenza della Corte di Cassazione che ha condannato i quattro aggressori a 23 anni di carcere. Ma la vicenda, purtroppo, non si è ancora conclusa del tutto. Come sottolinea Tania Sorrentino, vedova di Maurizio, in un post pubblicato oggi sui social, il senso di giustizia appare ancora lontano dall’essere pienamente compiuto.
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“Dopo quattro anni e tre gradi di giudizio – scrive Tania – una delle quattro bestie dorme ancora nel suo letto”. Il riferimento è a Francesco Cirillo, uno dei condannati, che si trova tuttora agli arresti domiciliari, in attesa dell’ordine di carcerazione. Una situazione che fa male, che grida vendetta e che alimenta il risentimento di chi, come Tania e le sue figlie Adriana e Andrea, hanno visto la propria vita devastata da una violenza cieca, e oggi si trova a fare i conti con tempi e ritardi che sembrano aggiungere ingiustizia all’ingiustizia. “Ho aspettato a lungo e con pazienza, ma ora sono stanca”, ha spiegato Tania Sorrentino.
Maurizio Cerrato è diventato, suo malgrado, un simbolo. Un uomo semplice, un padre amorevole, che ha perso la vita per un gesto che a molti sembrerebbe scontato, ma che è costato tutto. Ancora oggi lo ricordano in tanti: amici, colleghi, cittadini comuni che da anni si stringono intorno alla famiglia per non far cadere il silenzio su questa tragedia.
Cerrato è stato ricordato stamattina anche dal sindaco di Torre Annunziata Corrado Cuccurullo che ha parlato di Maurizio come “marito, papà, amico e uomo perbene, ucciso quattro anni fa per aver difeso sua figlia. Vittima innocente, simbolo di coraggio e amore, Torre Annunziata non dimentica il suo sacrificio. La sua memoria vive nei cuori di chi crede nella giustizia e rifiuta la violenza”.
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