Torre Annunziata. Rampa Nunziante, linea dura del pm sugli imputati
Il processo entra nel vivo con la requisitoria del pubblico ministero. In 5 rischiano una condanna a 15 anni
27-01-2021 | di Gianluca Buonocore

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Pronte richieste di pena pesantissime per gli imputati del processo sul crollo di Rampa Nunziante. Sta oramai per entrare nel vivo il procedimento per fare chiarezza sulla tragedia avvenuta il 7 luglio 2017, che portò alla morte di otto persone. Sono ben 15 le persone interessate dal procedimento e accusate a vario titolo di crollo e omicidio colposo e falso ideologico.
LA REQUISITORIA. Il prossimo mercoledì al Tribunale di Torre Annunziata prenderà il via la requisitoria da parte del pm Andreana Ambrosino. Un discorso che si preannuncia piuttosto lunga e che si concluderà con le richieste di condanna al giudice monocratico Francesco Todisco.
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Il pm chiederà con ogni probabilità il massimo della pena per tutti gli imputati accusati di omicidio colposo. A rischiare la condanna a 15 anni di reclusione sono Gerardo Velotto, Massimiliano Bonzani, Pasquale Cosenza, Aniello Manzo, Roberto Cuomo e Massimo Lafranco. Quest’ultimo coinvolto solo in un secondo momento nel processo dopo la testimonianza portata in Procura dal testimone Mario Menichini. Roberto Cuomo è stato l’unico che ha chiesto il rito immediato. Dovranno rispondere, invece, di falso ideologico in concorso Marco Chiocchetti, Rosanna Vitiello, Ilaria Bonifacio, Emilio Cirillo, Mario Cirillo, Rita Buongiovanni, Giuseppe Buongiovanni, Donatella Buongiovanni e Roberta Amodio.
IL RIEPILOGO. Sono passati ormai 4 anni dal giorno del crollo della palazzina. Da quel momento è iniziato un lungo iter dibattimentale, che ha avuto un ovvio rallentamento a causa dello scoppio della pandemia. Dopo 21 udienze si è così giunti quasi al termine del primo grado di giudizio. Il giudice Todisco ha organizzato un calendario piuttosto fitto per arrivare a sentenza in tempi brevi. Ben tre gli appuntamenti a febbraio (3-10 e 17), mentre per ora ne è stata fissato solo uno a marzo (il 3).
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