Lei attirava le vittime fingendosi una prostituta. Una volta adescata la vittima, si faceva aiutare da un amico per rapinarli.

La polizia di Castellammare di Stabia ha eseguito due ordinanze di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Torre Annunziata nei confronti di Octavia Mustafa e Petre Curt, rispettivamente 30 e 27 anni, entrambi di origine romena, ritenute responsabili del reato di rapina.

LA RICOSTRUZIONE. I fatti risalgono al luglio scorso quando, dopo una serie di segnalazioni è arrivato il fermo da parte della polizia a seguito di due rapine, effettuate con la stessa tecnica. Lei si fingeva una prostituta, adescava i clienti e si faceva portare in un luogo isolato. A quel punto interveniva il compagno, armato di pistola. Rapinavano la vittima e scappavano insieme. Erano stati arrestati dopo una serie di denunce che raccontavano tutte la stessa storia, e indicavano come luoghi delle rapine le zone attigue a piazza Risorgimento e la stazione ferroviaria di Torre Annunziata.

L’ARRESTO. Il 5 luglio scorso, dopo segnalazione delle vittime, la polizia ha seguito la ragazza che si allontanava con un uomo e, poco dopo, avevano visto arrivare il compagno in un'Audi A6. I due erano stati inseguiti fino a Castellammare di Stabia, dove finalmente i poliziotti erano riusciti a bloccarli: in macchina avevano un portafogli contenente 300 euro, appartenente all'uomo appena rapinato. I due, arrestati, erano stati condotti nei carceri di Poggioreale e di Pozzuoli.

LE INDAGINI. Col prosieguo delle indagini, e grazie alle testimonianze delle vittime, gli investigatori hanno raccolto elementi per collegare la coppia ad almeno due rapine, commesse nelle stesse zone e con modalità identiche. Così, il 24 ottobre scorso è arrivata l’ordinanza applicativa delle misure cautelari, notificate in carcere a Curt, già detenuto, e in casa a Mustafa, che invece è sottoposta agli arresti domiciliari.

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