Si terrà, martedì 5 aprile dalle ore 9:30 alle 12:30, l’inaugurazione del progetto: “Villa Cesarano: un bene confiscato alla camorra, restituito alla Comunità”.

L’evento e la presentazione alla stampa dell’iniziativa è stata organizzata dall’Associazione Finetica Onlus e dalla Cooperativa Sociale Metanova, assegnataria del bene, in collaborazione con il Comune di Torre Annunziata ove verrà inaugurato l’Albergo Libera Gioventù: luogo di incontri, di culture, di memorie e di ricerche.

L’inaugurazione è coordinata da Nello Tuorto, Presidente dell’Associazione Antiracket e Antiusura Cinetica Onlus; Bruno De Stefano, Direttore Mostra “Camorra e anticamorra: storie di criminali, eroi e vittime innocenti” e Gaetano D’Avino, Direttore Centro Studi “Strumenti giuridici di contrasto alla criminalità organizzata”.

Finetica Onlus è un’Organizzazione non lucrativa di utilità sociale, accreditata presso il Ministero dell’Interno e il Ministero dell’Economia e Finanze.

L’Associazione è da anni impegnata nella prevenzione e nel contrasto dei fenomeni del racket, dell’usura e dell’esclusione finanziaria, economica e sociale, attraverso gli strumenti della microfinanza tesi all’integrazione, all’inclusione e allo sviluppo.

Alla manifestazione, secondo il programma, parteciperanno: Antonio D’Acunto, Commissario straordinario del Comune di Torre Annunziata; Ciro Cozzolino, Referente Associazione Libera di Torre Annunziata; Doriana Buonavita, Segretario Generale, CISL Campania; Marco Morganti, Responsabile Direzione Impact, Intesa Sanpaolo; Renato Briganti, Direttore Master in Finanza Etica, Università degli Studi di Napoli “Federico II”; Angela Di Stasi, Direttrice Osservatorio Spazio Libertà Sicurezza Giustizia, Università degli Studi di Salerno; Filippo Spiezia Membro italiano e già Vice Presidente di Eurojust; Francesco Urraro Senatore della Repubblica e Componente della Commissione Bicamerale Antimafia; Franco Roberti, Europarlamentare e già Procuratore Nazionale Antimafia; Mario Morcone, Assessore Legalità e Sicurezza, Regione Campania; Claudio Palomba, Prefetto di Napoli; Bruno Corda, Direttore dell’Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati.

Il Prefetto Antonio D’Acunto, Commissario Straodinario di Torre Annunziata: «L’acquisizione da parte del Comune e la successiva assegnazione di Villa Cesarano, rappresentano una vittoria delle Istituzioni. Sottrarre un bene alla criminalità organizzata per poi destinarlo alla realizzazione di progetti ed attività che costituiscono un supporto reale alla Comunità, è il segnale concreto che lo Stato c’è ed opera nell’interesse dei cittadini. È auspicabile che altri beni vengano acquisiti al patrimonio del Comune e possano essere restituiti alla cittadinanza in termini di servizi sociali».

Don Ciro Cozzolino, Referente dell’Associazione Libera a Torre Annunziata, sostiene: «Un bene confiscato restituito alla Comunità è una grande vittoria per tutti. Il nostro auspicio ed il nostro impegno sono rivolti a che tutti gli altri beni presenti a Torre Annunziata siano presto restituiti all’uso della collettività. Sarà questo un segnale importante nella lotta alla criminalità, per le vittime, per i loro familiari e per quanti si impegnano quotidianamente ad estirpare dalle nostre terre il virus delle mafie».

Nello Tuorto, Presidente di Finetica Onlus, sovventore della Cooperativa Sociale Metanova assegnataria del bene, ed attuatore del progetto Albergo Libera Gioventù, dichiara: “Si realizza a Villa Cesarano, un luogo di incontri, di culture, di memorie e di ricerche, ove intercettare ed attirare a Torre Annunziata significativi flussi turistici giovanili e sociali che in Europa  - secondo i canoni del turismo internazionale low cost -  riguardano ormai milioni di ragazzi in cerca di alberghi fatti su misura per una gioventù che nel “viaggio” vuol fare esperienze culturali e di vita, nel senso più ampio dello scambio di visioni e di prospettive”…

“La struttura - prosegue Nello Tuorto - è stata riprogettata in maniera versatile e flessibile, affinché possa trasformarsi e adeguarsi facilmente, nel corso degli anni, di pari passo con il modificarsi delle tendenze del modo di viaggiare dei giovani europei. Il concetto di alloggio e di servizi che si intende offrire tenderà ad evolversi verso un’ospitalità sempre più mista e plurale, garantendo pur sempre ai giovani ospiti un ottimo rapporto qualità - prezzo, in una atmosfera unica e molto diversa da quella dei normali hotels, caratterizzata dalla socializzazione, l’incontro, lo scambio tra culture, storie e memorie, tutte espressioni di un concetto di turismo etico, responsabile e solidale, collegato non solo agli altri Ostelli italiani, ma anche alle oltre 5.000 strutture che aderiscono al movimento europeo  Hostelling International ed ai Programmi Erasmus dell’Unione europea. D'altronde la dimensione internazionale – conclude Tuorto - è facilmente riscontrabile dalla vicinanza di Villa Cesarano a tre forti poli attrattivi del turismo estero: il Parco Nazionale del Vesuvio, gli Scavi di Pompei e quelli dell’Antica Oplontis».

 

Bruno De Stefano, Direttore della mostra “Camorra e anticamorra: storie di criminali, eroi e vittime innocenti” evidenzia: “Nel raccontare la camorra spesso si preferisce utilizzare un solo punto di vista: o quello dei “buoni” o quello dei “cattivi”. È una semplificazione che tocca facilmente le corde emotive, ma che di fatto non consente di comprendere tutte le sfaccettature di un fenomeno assai complesso che da lungo tempo condiziona Napoli, il suo hinterland e altre aree della Campania. Con la mostra promossa da Finetica Onlus - prosegue De Stefano - è stata fatta una scelta diversa: quella di mettere insieme le storie dei protagonisti principali dell'uno e dell'altro fronte, con l'obiettivo di offrire un quadro più ampio possibile su quanto è avvenuto negli ultimi decenni nella nostra regione. Abbiamo deciso di raccontare le storie non solo dei boss più sanguinari, ma anche quelle dei criminali che dopo aver seminato morte e dolore hanno deciso di cambiar vita collaborando con lo Stato. E abbiamo raccontato le storie di chi la camorra l'ha combattuta e di quanti hanno pagato con la vita il loro coraggioso impegno contro l'illegalità. Per completare la ricostruzione degli eventi degli ultimi cinquant'anni – conclude De Stefano - abbiamo infine ricordato gli innocenti assassinati in una guerra che non avevano deciso di combattere, inermi cittadini estranei alle logiche malavitose le cui esistenze sono state stroncate da pallottole vaganti o da clamorosi errori di persona».

 

Gaetano D’Avino, Direttore del Centro Studi “Strumenti giuridici di contrasto alla criminalità organizzata”, che sarà istituito presso il bene confiscato, afferma: “è un fenomeno quello delle mafie, che va letto e studiato anche nelle sue dimensioni e dinamiche di sviluppo internazionali: ormai la camorra, la ‘ndrangheta, la mafia, non sono più relegabili in un ambito provinciale, regionale, territoriale, preciso e identificabile. Lo sviluppo di questi fenomeni criminali è legato alle grosse disponibilità finanziarie accumulate, ed alla necessità, per moltiplicarle, di farle girare e rigirare velocemente senza più alcuna limitazione geografica. Molti sono - prosegue D’Avino - i dati rilevati che palesano, con il supporto di carte geo-criminali e di materiale giudiziario fornito dagli organi investigativi, la colonizzazione economica mafiosa ancora in atto oltre le frontiere nazionali. Alcune falle apertesi nel Sistema di sicurezza nazionale, hanno consentito la diffusione delle organizzazioni criminali italiane anche all’estero, consentendone così la sopravvivenza e l’espansione. Dobbiamo constatare che le mafie, se continuano a svilupparsi all’estero, è certamente grazie alla loro immensa ricchezza patrimoniale, ma anche alla incredibile disomogeneità legislativa tra gli Stati e all’eccessivo ritardo nella capacità organizzativa e di comunicazione tra le Forze dell’Ordine dei vari Paesi. Con il Centro Studi e Ricerche – conclude D’Avino - si vorrà approfondire questa dimensione internazionale che stanno assumendo le mafie per offrire un contributo accademico all’incessante lavoro dei Magistrati e delle Forze dell’ordine impegnate costantemente a combatterle ed a contrastarne lo sviluppo…».

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