Torre Annunziata, ricettazione di un assegno. Assolto l’ex consigliere Aniello Prete
Processo chiuso per il decano politico oplontino. Il pm chiedeva pena di due anni
22-07-2016 | di Salvatore Piro

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Torre Annunziata. Ricettazione di un assegno rapinato: assolto ex consigliere comunale nonchè decano politico torrese. “Incubo” finito dopo quasi un anno e mezzo di processo per Aniello Prete (70, originario di Ercolano ma residente in via Promiscua a Boscoreale). Dirigente storico del PCI oplontino prima, capogruppo dei ‘Ds’ con Francesco Maria Cucolo al timone di Palazzo Criscuolo poco dopo. Infine, candidatosi alle ultime Comunali di Torre Annunziata nella lista “Api” a sostegno dell’attuale sindaco Giosuè Starita.
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IL PROCESSO. Lo storico consigliere comunale era accusato della ricettazione di un assegno, sottratto il 3 luglio 2014 da alcuni malviventi ad un giovane di Boscoreale. Assegno dell’importo di 2,200 euro e tratto su di un conto corrente - acceso alcuni giorni dopo la denuncia del giovane ai carabinieri - presso il Banco di Napoli.
Per l’accusa, rappresentata dal sostituto procuratore della Repubblica di Torre Annunziata, Fabrizia Fiore, Prete “conosceva la provenienza illecita” dell’assegno. Per questo, il pm ne chiedeva la condanna a due anni di reclusione. Ma secondo il giudice l’ex capogruppo della ‘Quercia’ in consiglio “non ha commesso il fatto”. Per Aniello Prete, difeso dagli avvocati Michele Riggi e Simonetta Vitiello, “incubo” finito a quasi un anno e mezzo di distanza dall’apertura del processo.
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