Torre Annunziata, ricettazione e riciclaggio: coinvolto anche proprietario autoconcessionaria
Fondamentale il lavoro degli inquirenti tra settembre e ottobre 2020
01-02-2022 | di Gianluca Buonocore
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C’è anche il concessionario di automobili tra le 17 persone arrestate questa mattina a Torre Annunziata. I carabinieri hanno portato a termine un’operazione mirata al contrato di ricettazione e riciclaggio di autoveicoli rubati. Per tre di loro (uno era già in cella) è stato disposto il carcere, quattro sono agli arresti domiciliari, altri 10 hanno ricevuto l’obbligo di dimora. In due sono sfuggiti alla cattura, al momento attivamente ricercati e quindi latitanti.
Importante è stato il lavoro degli inquirenti per mettere assieme tutta la catena criminale. Fondamentale è stata una serie di attività di intercettazione di conversazioni telefoniche, servizi di pedinamento e riscontri documentali eseguiti tra settembre e ottobre del 2020, sono stati ricostruiti 23 episodi di ricettazione e riciclaggio di autoveicoli, che nella maggior parte dei casi venivano private dei dati identificativi originali e rivenduti a committenti ritenuti consapevoli della provenienza illecita dei mezzi.
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Tra le persone coinvolte, come detto, anche il proprietario di un’autoconcessionaria di Torre Annunziata. . ''Dalle indagini - spiega il procuratore della Repubblica di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso - è emersa la particolare abilità degli autori delle operazioni illecite, che venivano portate a compimento con estrema velocità''. Individuato il luogo dove occultare il veicolo, in poche ore lo stesso veniva ''cannibalizzato'', con l'asportazione delle componenti destinate al mercato illecito dei ricambi, o riadattato per essere rivenduto. ''Dal tenore di alcune conversazioni intercettate - prosegue Fragliasso - si è avuto modo di comprendere che alcuni veicoli erano destinati a commettere attività illecite e che pertanto erano stati commissionati da persone interessate a disporre, per un breve lasso di tempo, di un mezzo in nessun modo a loro riconducibile, da dismettere subito dopo''. In alcuni casi sono state accertate vere e proprie trattative di acquisto, nel corso delle quali si faceva riferimento al prezzo dell'auto, di gran lunga inferiore a quello di mercato in quanto doveva tenersi conto della circostanza che l'autovettura fosse ''incinerata''.
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