"Memoria vuol dire non restare nello stesso posto. La memoria alcune volte si confonde con il ricordo. Paradossalmente questa nostra città di Torre Annunziata non ha mai fatto realmente memoria di tutti i suoi morti. Tanti ricordi ma poca memoria. Quando noi parliamo di memoria parliamo anche di giustizia, noi abbiamo una giustizia ma se ci fate caso oggi si preferisce parlare di legalità perché la giustizia è una cosa più grande. La giustizia non si fa solo nelle aule di tribunale, la giustizia la dobbiamo fare anche noi" - così Don Ciro Cozzolino nel corso della commemorazione in ricordo di Maurizio Cerrato, il custode del Parco Archeologico di Pompei ucciso per un posto auto il 19 aprile 2021 a Torre Annunziata.

A tre anni di distanza da quella tragedia, nello spazio dei Salesiani a Torre Annunziata, la famiglia di Maurizio, insieme ai referenti di Libera e ai familiari di altre vittime innocenti si sono ritrovati per ricordare quel giorno. "Proprio in queste ore moriva Maurizio. Abbiamo parlato di quello che è successo ma non abbiamo mai parlato di chi era Maurizio. Lui era un padre esemplare, un marito con mille difetti e duemila pregi. Un fratello amorevole, un amico leale. Lui paga le colpe di tutti. La nostra città è indifferente a tutto. Fare finta di non vedere ci rende complici di un sistema criminoso che dura da troppi anni. L’articolo 20 del codice della strada dice che è reato l’occupazione del suolo pubblico; eppure, per dodici anni quelle sedie nessuno le ha viste, nessuno le ha spostate e Maurizio paga anche questo" - spiega Tania Sorrentina, vedova Cerrato.

"Un’altra brutta cosa che è successa quell’aprile del 2021 è che Maurizio viene portato dalla figlia di venti anni all’ospedale di Boscotrecase era centro Covid e viene rifiutato. I medici dimenticano il giuramento di Ippocrate dove la vita umana viene prima di tutto. Invece quella di Maurizio no. Questi sono alcuni dei motivi per cui è colpa nostra quello che è successo. È colpa di ognuno di noi perché abbiamo fatto finta di non vedere per troppo tempo. Chiedo a Torre Annunziata di non soccombere più e di combattere questa criminalità spicciola, violenta e ignorante. Non permetterò che la vita di mio marito, la vita di Maurizio, cada nel dimenticatoio. Questa vita dovrà creare solo cosa belle per Torre Annunziata. Io non mi fermo lo devo alle mie figlie e lo devo a mio marito. Quattro individui erano convinti di averlo ucciso, loro si sono condannati mentre, Maurizio l’hanno reso immortale" - ricorda la Sorrentino. 

Tra i presenti Sandro Ruotolo, da sempre vicino alla famiglia, il Senatore Orfeo Mazzella, i candidati sindaco Mariantonietta Zeppetella Del Sesto e Corrado Cuccurullo ed è proprio ai candidati alle prossime amministrative di Torre Annunziata, che Don Ciro Cozzolino rivolge un appello: "Non dite solo quello che farete questo lo sappiamo già. Dite piuttosto con chi starete, questo i cittadini lo vogliono sapere. Il voto di scambio? Dobbiamo vigilare prima perché la tentazione è forte e la povertà a Torre Annunziata è grande. E chiedo alle Forze dell’Ordine di vigilare".

a cura di Rita La Monica

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