Un boato sordo a scuotere il silenzio di una tranquilla alba di mezza estate. Un vortice di pietre e mattoni che ha spezzato la vita di 8 persone, delle quali due bambini. Nel sonno, senza possibilità di salvarsi. Oggi non è un giorno qualunque per Torre Annunziata.

E’ il giorno in cui è stata segnata per sempre la vita di un’intera comunità, devastata dal crollo della palazzina di Rampa Nunziante che ha spento sogni e speranze di Giacomo Cuccurullo ed Edy Laiola, del loro figlio Marco, della signora Pina Aprea, di Pasquale Guida e Anna Duraccio e dei loro bambini Francesca e Salvatore.

Secondo quanto stabilito dal tribunale di Torre Annunziata, il crollo fu dovuto per il cedimento di un maschio murario al secondo piano della palazzina. Ed ora che il processo in secondo grado sta volgendo al termine, cresce l’attesa in città che non ha mai dimenticato quel giorno di sette anni fa.

 

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