Torre Annunziata ricorda i morti di Rampa Nunziante: 'La città impari dalle tragedie'
Il monito di don Ciro Cozzolino: 'Il male che tocca agli altri può colpire noi'
07-07-2021 | di Gianluca Buonocore
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Quei corpi sotto le macerie sono ogni momento nella mente di chi ha visto seppellire in pochi minuti le vite di chi amava. "La città impari dalle tragedie. Basta girarsi dall'altra parte" è il monito nel giorno in cui una intera comunità li ricorda. Per il quarto anno Torre Annunziata ha commemorato le vittime del crollo di Rampa Nunziante.
Più di un centinaio di persone hanno preso parte alla messa in suffragio officiata da don Ciro Cozzolino in Villa Parnaso.
Presenti i parenti e gli amici delle vittime. Tra loro anche il sindaco Vincenzo Ascione e la figlia e la vedova di Maurizio Cerrato.
Significativa l'omelia del parroco e referente del presidio Libera che ha voluto scuotere le coscienze: "Fra qualche settimana
ci sarà la sentenza del primo grado di giudizio. Lasciamo che la giustizia faccia il suo corso. Riflettiamo su questi 4 anni. Abbiamo vissuto tanti momenti dolorosi. Ho ripensato a un episodio della mia infanzia. Mentre dormivo sentii un trambusto. Mi alzai e andai dai miei genitori. Mi dissero che stavano rapinando una casa nel nostro palazzo. Ebbi paura e loro volevano chiamare la polizia. Mia madre mi disse ricordati che se la casa del vicino è in fiamme anche tu devi attivarti per spegnere l'incendio. A Torre Annunziata tante case si sono incendiate. Noi abbiamo pensato non ci toccasse. Invece è arrivato anche a noi. Mi sono venuti in mente D'Alessio, Staiano, Pastore e Cafiero. Poi 8 nomi e credevo avessimo capito. Invece no. Perchè c'è stato Maurizio Cerrato. Dobbiamo cogliere l'insegnamento che chi tocca la persona che sta a fianco tocca a tutti noi. Il giorno del crollo ero nella mia chiesa. Poteva finire li. Ci fu grande partecipazione poi quasi si credeva che le vittime fossero colpevoli. Noi abbiamo la responsabilità di consegnare ai nostri figli una società più giusta. Non siamo sicuri che questa tragedia non possa venire fuori di nuovo. Il male può avere sempre un volto nuovo. Dobbiamo pensare che c'è da consegnare una città alle generazioni future. È il momento di unirsi per una Torre migliore. Nel secondo grado il processo assumerà un'altra dimensione e serve impegno da parte di tutti perchè si proceda in tempi ragionevoli".
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