"Vent'anni di silenzi. Vent'anni di pianto per i figli di Matilde. Momenti difficili in cui però la giustizia ha fatto il suo corso. Sono stati condannati sia l'esecutore materiale che il mandante dell'omicidio, il boss Francesco Tamarisco. Fino a poco tempo fa, a pochi passi da qui, erano ancora in mezzo a noi gli orchi che abusarono di suo figlio. In questa città lo spargimento di sangue non è ancora finito".

Don Antonio Carbone ricorda Mamma Coraggio a vent'anni dalla morte. Lacrime e dolore sotto la pioggia battente mentre si ripercorre con la mente quel tragico fatto di sangue, che ha segnato irreversibilmente il territorio di Torre Annunziata. Venti rose tra le mani dei ragazzi dei Salesiani, una per ogni anno trascorso dall'omicidio di Matilde. Davanti al monumento dedicato alla vittime innocenti di camorra, nel piazzale della chiesa di Sant'Alfonso, l'omaggio floreale per mamma coraggio.

"Matilde è stata uccisa per il suo coraggio, per essersi ribellata agli orrori degli orchi.  Questi nomi che vediamo su questa pietra sono una fonte di amore e di giustizia per questa città - dichiara Pierpaolo Filippelli, Pubblico Ministero nel processo in primo grado contro gli orchi - Spero che il sacrificio di queste vittime innocenti possa portare questa città ad una resurrezione". 

A rendere omaggio a Matilde anche le forze dell'ordine, a testimonianza dell'importanza di ricordare un esempio eterno di legalità. Tra i presenti anche don Gino Cella, direttore dell'oratorio Salesiani. "Non ha scelto di essere una martire, lo è diventata. Mamma Coraggio è un esempio per tutti i cristiani. Siamo qui perchè è nostro dovere ricordare chi si è ribellato ai soprusi della camorra. Siamo qui per ribellarci a chi vuole mantenere il potere su Torre Annunziata con illegalità e cattiveria. Noi non dimentichiamo". 

Sondaggio


Risultati



Puoi ricevere le notizie de loStrillone.tv direttamente su Whats App. Memorizza il numero 334.919.32.78 e inviaci il messaggio "OK Notizie"