Stamattina a Palazzo Criscuolo è proseguita la protesta di Rino Palumbo. Il 36enne disoccupato, che ieri ha tentato il suicidio arrampicandosi su un palo dell’illuminazione dello stadio Giraud, stamattina si è incatenato nella sala del sindaco Giosuè Starita. Poco dopo altri giovani senza lavoro hanno fatto irruzione all’interno del comune passando per l’ufficio anagrafe. Sul posto si sono portate anche le forze dell’ordine, che hanno sempre avuto sotto controllo la situazione, che è andata via via schiarendosi intorno alle 12.

NON MI FERMO QUI. Rino Palumbo è apparso più determinato che mai nel proseguire la sua protesta per il lavoro. “Io ho preso questa decisione da solo perché ho capito com’è fatta Torre Annunziata. Con il mio gesto ho dato una piccola speranza a chi vive di disagi come me. Rappresento tutti i concittadini che vivono il mio stesso dramma”. Al 36enne non è comunque piaciuto il comportamento di tanti, che hanno solo messo in apprensione le autorità presenti. “Se devo beccarmi una denuncia ho perso quattro volte, così non si va da nessuna parte. Avevo intenzione di stare qui per il resto della giornata, facendo venire anche la mia famiglia, ma non è stato possibile. Siamo in tanti e purtroppo quasi tutti con idee diverse”. Rino Palumbo però non si arrende. “Ciò che è sicuro è che non mi fermo qui. Non ci vuole niente a partire per andare a vivere ad esempio in Germania dove si vive sicuramente meglio di qua. Noi siamo la parte sana di Torre Annunziata e vogliamo solo speranza e dignità”.

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Protesta a palazzo Criscuolo

Torre Annunziata Palumbo