“Sto vivendo un incubo, ma il colpevole deve avere la pena che merita”. E’ questo il messaggio lasciato sul proprio profilo Facebook dall’avvocato di 27 anni, figlio di un funzionario comunale di Torre Annunziata, accoltellato sabato scorso in via Solferino a Rovigliano da Nicola Garofalo, che lo aveva colpito dopo la sua reazione a una rapina da 10 euro.

Quest’ultimo, arrestato poco dopo dai carabinieri in via Promiscua a Boscoreale, dopo essersi avvalso della facoltà di non rispondere al gip, ha chiesto il rito abbreviato.

Il 27enne è stato colpito più volte con una roncola ed è stato anche operato all’ospedale Loreto Mare di Napoli per le ferite riportate.

Ora, dopo aver passato il periodo più difficile, il messaggio per tranquillizzare i suoi cari. “Con questo post voglio ringraziare e tranquillizzare tutte quelle persone che in un modo o nell’altro hanno cercato di farmi arrivare il loro affetto e il loro calore in un momento nel quale ho pensato di non svegliarmi mai più. In questi giorni ho ricevuto tante manifestazioni d’affetto e di stima sia da colleghi, sia da amici, sia da pubbliche autorità, da persone di tutti i tipi; voglio ringraziarvi tutti ad uno ad uno per aver trovato un minuto del vostro tempo per manifestarmi il vostro affetto, ho capito di non essere solo ma, al contrario, di avere tanti amici. La vicenda che è successa a me lo scorso venerdì notte non la auguro nemmeno al mio peggior nemico, ho vissuto un incubo che, ad oggi, non è ancora finito e spero finisca presto. Spero soltanto che il mio “sacrificio” non sia stato vano e che l’autore di questa azione sia assicurata alla giustizia ed abbia la pena che meriti. Intanto, quanto a me, sono sicuro che la mia guarigione procederà per il meglio grazie alle vostre telefonate, messaggi ed interessamenti a me e alla mia famiglia. Vi abbraccio forte tutti, Grazie”.

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