A 24 ore dal maxi blitz che ha assestato un colpo durissimo al clan Gionta di Torre Annunziata, due nomi restano ancora in cima alla lista dei ricercati: Pasquale Romito e Carmine Savino, entrambi 37enni, risultano irreperibili e in fuga, mentre le forze dell’ordine intensificano le ricerche per rintracciarli.

Romito e Savino, entrambi già noti alle forze dell’ordine per precedenti legati alla criminalità organizzata, risultano sfuggiti alla cattura. Il loro ruolo non era secondario. Savino è inquadrato, in ragione del suo ruolo di spicco, alla "programmazione di agguati armati nei rivali del clan, ovvero di soggetti dissidenti interni all'organizzazione criminale". Per Romito centrale è il suo ruolo di gestione e uso delle armi nelle disponibilità del clan. Ma c'è dell'altro. Romito, conosciuto come "O turc", inizialmente gestiva la piazza di spaccio nei dintorni di Palazzo Fienga, poi è salito nella scala gerarchica anche grazie al matrimonio con la nipote di Gemma Donnarumma, Francesca Gallo, figlia di Nunziata Donnarumma. Una posizione di forza rincarata anche dalla gestione delle estorsioni del clan sopratutto dopo l'arresto di Giuseppe Carpentieri. 

L’operazione, condotta dai carabinieri di Torre Annunziata, ha visto impegnati oltre 50 militari dell’Arma, coadiuvati da unità cinofile e supportati da elicotteri in volo dall’alba di ieri. Il blitz ha portato all’esecuzione di 19 ordinanze cautelari, emesse dalla Direzione Distrettuale Antimafia, e ha colpito al cuore la rete del potere criminale dei Gionta, storica organizzazione camorristica del territorio oplontino. Gli investigatori sono al lavoro senza sosta: il cerchio si stringe, e non è escluso che possano esseri ulteriori novità nelle prossime ore. 

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