Torre Annunziata, scacco ai Gionta: condanna a 8 anni per la nuora dello storico boss Valentino
Dall'assoluzione alle manette, per gli inquirenti Immacolata Salvatore era ai vertici dell’organizzazione camorristica
04-03-2025 | di Rosanna Salvi

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Dalla libertà alle manette. È stata condannata a otto anni di carcere Immacolata Salvatore, moglie dell'ergastolano Pasquale Gionta e nuora dello storico boss Valentino.
Dopo l'assoluzione in primo grado, colpo di scena in Corte d’Appello con una dura condanna inflitta alla 44enne per associazione mafiosa. Secondo gli inquirenti, avrebbe avuto un ruolo in primo piano nella definizione delle strategie da mettere in campo per neutralizzare il Quarto Sistema, clan rivale nato tra le mura del Rione Penniniello.
Il nome della Salvatore spunta nel 2020 dopo l'agguato contro Giuseppe Carpentieri, marito di Teresa Gionta e reggente del clan. Fu proprio questo episodio a far scattare la maxi inchiesta della Direzione Distettuale Antimafia sul clan dei Valentini e sulla faida in corso con il Quarto Sistema.
A tendere una trappola a Carpentieri furono proprio due membri della cosca rivale, ovvero i fratelli Pasquale e Luca Cherillo. Entrarono in azione il 6 maggio del 2020, ma il loro piano di morte fallì. L'agguato fu organizzato per vendicare Natale Scarpa, assassinato dopo un grave 'sgarro' dai sicari dei Valentini. Una sentenza di morte emessa proprio da Pasquale Gionta, ritenuto il mandante.
Il tentato omicidio di Carpentieri diede il via ad una serie di attività investigative che portarono nel 2021 all'arresto per estorsione e associazione mafiosa di 19 soggetti legati alla criminalità organizzata. Tra questi anche Immacolata Salvatore. Nel corso del procedimento in primo grado, che portò ad una pioggia di condanne, la nuora del superboss riuscì ad evitare il carcere con l'assoluzione. Il giudice, infatti, decise di non accogliere le tesi accusatorie del pubblico ministero ritenendo la donna estranea ai fatti. Una decisione completamente ribaltata dalla Corte di Appello di Napoli, che ha invece reputato la 44enne una delle figure apicali del clan, con un ruolo rilevante anche nella gestione del traffico di sostanze stupefacenti.
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