Torre Annunziata, scandalo rimborsi in Procura: prescrizione per ex Capo Alfredo Ormanni
Mandati di pagamento fasulli, auto e festini. In appello si salva anche Vernola, il ‘cancelliere d’oro’
04-05-2016 | di Salvatore Piro
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Torre Annunziata. Scandalo rimborsi alla Procura della Repubblica: il processo d’appello sui circa 30 miliardi di lire, ‘spariti’ dalle casse del Ministero Giustizia negli anni ’94-’02 tra viaggi in località esotiche, mandati di pagamento fasulli, rimborsi per missioni all’estero, auto di lusso e festini in ristoranti, si chiude con 7 condanne confermate, 2 assoluzioni e 12 pene spazzate via dalla prescrizione.
Tra i prescritti, a 14 anni dallo scandalo, anche l’allora Procuratore Capo di Torre Annunziata Alfredo Ormanni, condannato in primo grado a 6 anni per mandati emessi dal 15 gennaio del 2001 al 24 settembre del 2002. I rimborsi milionari – secondo i giudici di Roma – erano giustificati come spese per indagini mai effettuate, o caricati su maxi-fascicoli d’inchiesta come ‘Cheque to Cheque’ e la scomparsa della piccola Angela Celentano.
Ideatore del piano il ‘cancelliere d’oro’ Domenico Vernola (condannato in primo grado a 5 anni e ‘salvatosi’ come Ormanni con la prescrizione in appello, ndr). Per il fratello del super-cancelliere, Mario Vernola, e per la moglie Fulvia Mayer, è arrivata invece la conferma secca. Secondo i giudici, i familiari di Vernola riciclavano i soldi sottratti dal Tribunale di Torre Annunziata e dal Ministero per l’acquisto di appartamenti e beni di lusso. Associazione per delinquere finalizzata al peculato, falso e riciclaggio: queste le accuse a vario titolo costate - nel 2014 - novantuno anni di carcere a carico di 21 imputati. Tra questi anche alcuni esponenti delle forze dell’ordine.
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In appello, oggi, solo due gli assolti. La dipendente del tribunale Emilia Salomone, all’epoca in servizio al modello 12. Confidando nella sua innocenza, difesa dall’avvocato Francesco Matrone, due anni fa era stata tra i pochi a rinunciare alla prescrizione. Accusata di aver ottenuto un prestito personale da Vernola, diversi anni prima che scoppiasse lo scandalo in Procura, la Salomone era stata ritenuta complice del cancelliere e condannata in primo grado a 3 anni e mezzo.
Assolto “perché il fatto non sussiste” anche l’ex ispettore della polizia di stato Sergio Profeta (assistito dal legale Giuseppe Ferraro). In primo grado, l’ispettore era stato condannato alla pena di 3 anni. Di seguito, la sentenza completa.
LA SENTENZA:
Mario Vernola 5 anni – conferma
Fulvia Meyer 5 anni – conferma
Salvatore Vernola 3 anni – conferma
Stefania Vernola 3 anni – conferma
Giosuè Limodio 4 anni – conferma
Antonio Di Michele 3 anni e 8 mesi – conferma
Raffaele Forte 3 anni – conferma
Emilia Salomone 3 anni e 6 mesi – assoluzione perché il fatto non costituisce reato
Sergio Profeta 3 anni – assoluzione perché il fatto non sussiste
Alfredo Ormanni 6 anni – prescrizione
Domenico Vernola 5 anni – prescrizione
Regina L'Infante 5 anni – prescrizione
Giuseppe Piccolo 5 anni – prescrizione
Mario Piccolo 5 anni – prescrizione
Raffaele Piccolo 5 anni – prescrizione
Vladimiro Mayer 5 anni – prescrizione
Massimo Pisciotta 5 anni – prescrizione
Giuseppe Abete 4 anni e 6 mesi – prescrizione
Vincenzo Vacchiano 4 anni – prescrizione
Maurizio Di Vernosa 4 anni – prescrizione
Giorgio Izzo 3 anni e 8 mesi – prescrizione
In foto, da sinistra, Alfredo Ormanni e Domenico Vernola
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