Torre Annunziata. Scandalo rimborsi alla Procura della Repubblica: il processo d’appello sui circa 30 miliardi di lire, ‘spariti’ dalle casse del Ministero Giustizia negli anni ’94-’02 tra viaggi in località esotiche, mandati di pagamento fasulli, rimborsi per missioni all’estero, auto di lusso e festini in ristoranti, si chiude con 7 condanne confermate, 2 assoluzioni e 12 pene spazzate via dalla prescrizione.

Tra i prescritti, a 14 anni dallo scandalo, anche l’allora Procuratore Capo di Torre Annunziata Alfredo Ormanni, condannato in primo grado a 6 anni per mandati emessi dal 15 gennaio del 2001 al 24 settembre del 2002. I rimborsi milionari – secondo i giudici di Roma – erano giustificati come spese per indagini mai effettuate, o caricati su maxi-fascicoli d’inchiesta come ‘Cheque to Cheque’ e la scomparsa della piccola Angela Celentano.

Ideatore del piano il ‘cancelliere d’oro’ Domenico Vernola (condannato in primo grado a 5 anni e ‘salvatosi’ come Ormanni con la prescrizione in appello, ndr). Per il fratello del super-cancelliere, Mario Vernola, e per la moglie Fulvia Mayer, è arrivata invece la conferma secca. Secondo i giudici, i familiari di Vernola riciclavano i soldi sottratti dal Tribunale di Torre Annunziata e dal Ministero per l’acquisto di appartamenti e beni di lusso. Associazione per delinquere finalizzata al peculato, falso e riciclaggio: queste le accuse a vario titolo costate - nel 2014 - novantuno anni di carcere a carico di 21 imputati. Tra questi anche alcuni esponenti delle forze dell’ordine.

In appello, oggi, solo due gli assolti. La dipendente del tribunale Emilia Salomone, all’epoca in servizio al modello 12. Confidando nella sua innocenza, difesa dall’avvocato Francesco Matrone, due anni fa era stata tra i pochi a rinunciare alla prescrizione. Accusata di aver ottenuto un prestito personale da Vernola, diversi anni prima che scoppiasse lo scandalo in Procura, la Salomone era stata ritenuta complice del cancelliere e condannata in primo grado a 3 anni e mezzo.

Assolto “perché il fatto non sussiste” anche l’ex ispettore della polizia di stato Sergio Profeta (assistito dal legale Giuseppe Ferraro). In primo grado, l’ispettore era stato condannato alla pena di 3 anni. Di seguito, la sentenza completa.  

LA SENTENZA:

Mario Vernola 5 anni – conferma

Fulvia Meyer 5 anni – conferma

Salvatore Vernola 3 anni – conferma

Stefania Vernola 3 anni – conferma

Giosuè Limodio 4 anni – conferma

Antonio Di Michele 3 anni e 8 mesi – conferma

Raffaele Forte 3 anni – conferma

Emilia Salomone 3 anni e 6 mesi – assoluzione perché il fatto non costituisce reato

Sergio Profeta 3 anni – assoluzione perché il fatto non sussiste

Alfredo Ormanni 6 anni – prescrizione

Domenico Vernola 5 anni – prescrizione

Regina L'Infante 5 anni – prescrizione

Giuseppe Piccolo 5 anni – prescrizione

Mario Piccolo 5 anni – prescrizione

Raffaele Piccolo 5 anni – prescrizione

Vladimiro Mayer 5 anni – prescrizione

Massimo Pisciotta 5 anni – prescrizione

Giuseppe Abete 4 anni e 6 mesi – prescrizione

Vincenzo Vacchiano 4 anni – prescrizione

Maurizio Di Vernosa 4 anni – prescrizione

Giorgio Izzo 3 anni e 8 mesi – prescrizione

In foto, da sinistra, Alfredo Ormanni e Domenico Vernola 

 

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