Torre Annunziata, scempio al porto e strade colabrodo: 'Vergogna'
Area ostaggio del degrado, riqualificazione ferma al palo
31-01-2024 | di Redazione
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Il porto di Torre Annunziata ostaggio del degrado. Strade disastrate, rifiuti abbandonati e parcheggiatori abusivi hanno messo in ginocchio l'area. Sono tanti i cittadini che quotidianamente raggiungono la zona per praticare sport o per usufruire dell'ampio parcheggio. Ma non basta il panorama mozzafiato a dare una dignità al porto oplontino. Le enormi voragini e i tombini divelti cancellano la bellezza di uno dei luoghi più suggestivi di Torre Annunziata.
Per le famiglie con i passeggini e gli anziani con il bastone la zona è off-limits. Il rischio di cadere è dietro l'angolo. La vista del porto ridotto in questo stato è un'immagine amara da digerire. Ad aggravare il tutto anche la presenza dei parcheggiatori abusivi, alle calcagna degli automobilisti per spillare soldi. Degrado su degrado a testimonianza, per l'ennesima volta, che è l'indifferenza a regnare sovrana in città.
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Nel frattempo, mentre va in scena l'ennesimo scempio, non si hanno ancora notizie sul progetto di riqualificazione del waterfront. Il restyling dell'area è una priorità per Torre Annunziata. Se il progetto decollasse, la città potrebbe sviluppare concretamente la sua vocazione turistica. Ad oggi l'intervento di recupero, dal costo di 43 milioni di euro, è ancora fermo al palo.
Inizialmente la Commissione Prefettizia di Torre Annunziata pubblicò un avviso esplorativo con l'obiettivo di coinvolgere i privati nella riqualificazione del waterfront. 28 milioni erano già assicurati in cassa dal Ministero dei Trasporti, ma all'appello mancavano ancora i restanti 15. Fu poi la Regione Campania a proporsi come finanziatore mettendo a disposizione l'altra parte del contributo economico. Un cambio di marcia che indusse la triade prefettizia a revocare l'avviso e ad escludere i privati dall'intervento. Il termine previsto per la scadenza dei lavori sul waterfront è il 2025, eppure il progetto è ancora fermo al palo.
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