“Un atto dovuto. Ora bisogna mettere alla porta dirigenti e politici corrotti”. Dopo la notizia dello scioglimento del consiglio comunale di Torre Annunziata per infiltrazioni camorristiche, il senatore ha commentato la decisione presa dal governo Draghi.

“A Torre Annunziata è tempo di dare un segnale di cambiamento – ha continuato Ruotolo -. Ci sono minimo 18 mesi per ricostruire con rigore e trasparenza una classe dirigente credibile. L'appello che mi sento di estendere, anche per la prossima tornata delle elezioni amministrative e soprattutto per quei comuni che tornano al voto dopo essere stati sciolti per mafia, è rivolto principalmente ai partiti politici ma anche a quelle liste civiche che si presenteranno alle urne affinché sottoscrivano un 'patto d'onore' con i cittadini di Torre Annunziata, impegnandosi a non candidare chi si troverà coinvolto nella relazione del decreto di scioglimento, chi per parentela diretta e acquisita è in rapporti o frequentazioni con personaggi legati ai clan oppure coinvolto in indagini. Torre Annunziata è una città disperata, disorientata dove regna un clima di sfiducia verso le istituzioni percepite come un corpo estraneo. L'uccisione di Maurizio Cerrato, il suo sangue innocente, deve spingere anche la politica a un salto di qualità. Oltre alla corruzione da oggi sappiamo che a Torre Annunziata, così come a Castellammare di Stabia, il condizionamento mafioso ha pesato e pesa sulle scelte della politica. Da queste parti i clan fanno affari da oltre 40 anni con una certa borghesia e imprenditoria mafiosa. È tempo di una ricostruzione democratica – ha concluso -, occorre una classe dirigente in grado di riaccendere la speranza e lasciare alle spalle il vecchio modo di fare politica fatto di clientelismo e voto di scambio”.

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