“Mai giunti gli atti della gestione di Nunzio Ariano”. Volano gli stracci tra Lorenzo Capuano, segretario generale e responsabile dell’anticorruzione e trasparenza, e Gino Di Donna, responsabile dell’Ufficio Tecnico.

Con una nota il dirigente comunale ha espresso tutta la sua disapprovazione per la condotta dell’Utc, all’indomani dell’arresto dell’ex responsabile, coinvolto nell’ormai famosa mazzetta delle “Sette Scogliere” dello scorso 28 dicembre.

Gli atti mancanti dell’Ufficio Tecnico e dei lavori pubblici riguardano quello del biennio 2019/2020. Capuano ha riferito di un primo sollecito avvenuto proprio pochi giorni dopo che l’ingegnere era finito in carcere e precisamente il 4 gennaio. “Si riteneva – si evince nella nota- che in presenza di eventuali atti illegittimi posti in essere, l’Amministrazione Comunale o il dirigente competente, potevano interferire d’urgenza esercitando il proprio potere di autotutela nei confronti degli atti amministrativi come non conformi a norma di legge. E’ indubbiamente deprecabile che a distanza di 10 mesi dalle prime richieste fatte dall’Ufficio Anticorruzione si continui a non trasmettere quanto richiesto. Così è vanificata la possibilità di accertare il potere di autotutela dell’Amministrazione Comunale”.

Complessivamente sono state otto le richieste formali di Capuano. “Lo scorso 17 maggio –ha concluso il dirigente- ha risposto a una nota riferendosi però ai controlli ordinari e non a quelli straordinari”.


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