Lavorava nel deposito della Circumvesuviana di Torre Annunziata il dipendente Eav che timbrava il cartellino e poi andava via per svolgere commissioni personali. L'azienda riuscì a scoprirlo assoldando un'agenzia investigativa per accertare le presunte condotte illecite del lavoratore. Un'indagine che confermò i sospetti dell'azienza che infatti decise di licenziarlo. 

Anche se la vicenda risale al 2016, solo pochi giorni fa la Cassazione ha confermato la legittimità del provvedimento contro il furbetto che lavorava nel settore autobus. La sentenza, emessa dopo 10 anni dai fatti, mette ufficialmente la parola fine ad un'intricata vicenda giudiziaria. A comunare la decisione della Cassazione è stato lo stesso Ente Autonomo Volturno, che in una nota "esprime soddisfazione per il provvedimento reso dalla suprema corte, che ha riconosciuto la validità delle prove raccolte dall'azienda". Sempre stando all'azienda di trasporti, la Cassazione avrebbe anche confermato la legittimità dell'utilizzo di un'agenzia investigativa per accertare le presunte condotte illecite del dipendente e la relativa procedura disciplinare.
 

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