“Mio figlio ha una disabilità severa, e lo Stato non ha pensato alla tutela della sua persona”. E’ il dramma che sta vivendo una giovane mamma di Torre Annunziata.
In base alle nuove restrizioni sul coronavirus la scuola è aperta, ma solo ai disabili. “Mio figlio ha delle difficoltà visive e cognitive – dice la donna – per lui la didattica a distanza non funziona poiché non è in grado di poter stare davanti ad un tablet e seguire le maestre, e farlo presenziare a scuola in una classe vuota, farebbe venir meno l’unica cosa che lo aiuta davvero, la socializzazione”.
Dato il particolare momento storico, pare che, in piena pandemia mondiale, non si sia pensato di attuare misure differenti, nell'mbito scolastico, per la salvaguardia dei bimbi affetti da disabilità come la didattica a domicilio, supportata da figure competenti, oppure di predisporre un piano straordinario con la presa in carico degli alunni con disabilità, attraverso gli educatori.
“Non è stato pensato un piano specifico per ogni differente tipologia di disabilità – continua – La Preside della scuola che frequenta mio figlio è una persona di grande umanità, e voleva, di sua iniziativa, mandare un’insegnante a casa, ma non ci sarebbe stata tutela per nessuno”.
Molti genitori di bimbi con disabilità hanno optato per la didattica a distanza invece di mandare i propri figli a scuola, dove ad attenderli ci sarebbe stata solo un’aula vuota: “La situazione è molto deprimente – conclude la donna – a questo punto preferisco che mio figlio stia a casa, nel suo ambiente e con la sua famiglia”.
C’è chi le ha chiamate “Classi Differenziali”, chi ha visto in questa scelta un ritorno al passato, un’involuzione: “Lo Stato poteva prevedere sostegni diversi – ha affermato una mamma del comprensorio stabiese – questo è solo l’ennesimo modo per continuare a fare differenze tra disabili e normo-tipici”.
Ciò che più sta a cuore a queste mamme è l’inclusione dei loro piccoli a scuola, un posto che i bimbi dovrebbero sentire sicuro, come la propria casa: “Dietro ogni vittoria e traguardo raggiunto dai nostri figli, c’è duro lavoro – ha affermato una mamma – non vogliamo che i nostri figli vengano traumatizzati trovandosi davanti classi vuote e senza amici”.
“Mio figlio ha una disabilità severa, e lo Stato non ha pensato alla tutela della sua persona”. E’ il dramma che sta vivendo una giovane mamma di Torre Annunziata.
In base alle nuove restrizioni sul coronavirus la scuola è aperta, ma solo ai disabili. “...
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