Massimo Troisi: “Il comico dei sentimenti”, “il pulcinella senza maschera”, “l’icona immortale”. Venerdì sera, al Gido’s Bistrot di Torre Annunziata, si è svolta la serata celebrativa in memoria dell’artista napoletano, l’erede di Eduardo e di Totò che ha rivoluzionato il cinema italiano.

Aneddoti, estratti di film e videointerviste per ripercorrere la carriera di “un artista senza tempo”.Ospite d’eccezione dell’apericena celebrativa l’attore Alfredo Cozzolino, amico d’infanzia di Massimo Troisi.  “Era la persona più umile che avessi mai conosciuto. Umile e geniale. Io non ho mai smesso di raccontare Massimo e il suo genio - ha detto visibilmente commosso - non smetterò mai di parlare di Troisi.

L’ultimo film che ho fatto con lui è stato “Il Postino”. Mi disse che avrebbe fatto il film soltanto se lo avessi seguito. Ho lasciato il lavoro tre mesi per seguirlo, sono stato con lui fino all’ultimo respiro”.

Durante l’evento è stato trasmesso “O tiempo ‘e all’amicizia” il corto del regista Alessandro Bencivenga ammesso al David di Donatello del 2020 e dedicato al rapporto fraterno tra Cozzolino e Troisi. Il cortometraggio è un viaggio nel tempo.

Gli occhi azzurri e nostalgici di un malinconico Cozzolino, intento a riguardare i film dell’amico perduto, trasportano lo spettatore indietro nel tempo, agli anni d’oro di Troisi

Tra i presenti all’evento il critico cinematografico Salvatore Iorio:” Il più straordinario lascito artistico di Massimo, oltre tutto quel lavoro di demolizione del luogo comune intorno a Napoli, è questa straordinaria mimesi del linguaggio parlato che lui prende da Eduardo e da Totò e fa sua, restituendone tutto il genio”.
L’iniziativa culturale è stata promossa dall’associazione Cives Inter Pares per omaggiare Troisi alla vigilia del ventottesimo anniversario della scomparsa.

Il presidente Salvatore Aulicino Mazzei:” La nostra associazione ha tre focus, il terzo è la cultura. Abbiamo realizzato questo evento portando in città una cultura con la C maiuscola, raccontando quella che è stata l’affermazione della napoletanità in Italia”.

L’evento si è concluso con l’ascolto della poesia “O ssaje comme fa o’ core” scritta da Troisi e cantata da un’altra icona napoletana senza tempo: il grande Pino Daniele.

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