Torre Annunziata, sgomberi a Largo Grazie: un dramma sociale che coinvolge anche i bambini
Amministrazione al lavoro per attivare un contributo economico
31-01-2025 | di Rosanna Salvi
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Sgomberi, difficoltà economiche e un dramma sociale che coinvolge anche i bambini. Questa l'amara fotografia della situazione in corso a Largo Grazie, nell'area sud di Torre Annunziata. Il Comune, nel corso delle ultime settimane, ha avviato una lunga mediazione per convincere i cinque nuclei familiari coinvolti a lasciare le abitazioni. La questione è attenzionata anche dalla Procura di Torre Annunziata, determinata a ripristinare la legalità in quell'area.
Tre famiglie hanno deciso di lasciare autonomamente le abitazioni, ma all'appello ne mancano ancora due. Da un lato, una signora ultraottantenne e, dall'altro, un papà e una mamma con quattro figli, di cui tre minorenni. Sono ancora alla ricerca di una soluzione, ma il tempo a disposizione è scaduto ieri.
L'amministrazione comunale, guidata dal sindaco Corrado Cuccurullo, sta monitorando la situazione con lo scopo di rendere lo sgombero il meno complesso possibile. Si tratta di un dramma sociale che non ha lasciato affatto indifferente il Comune, da settimane al lavoro per trovare una soluzione. In queste ore, infatti, la giunta sta lavorando all'ipotesi di una delibera per attivare un contributo economico. Si tratta di un fondo pensato apposta per coloro che, per diverse ragioni, vivono l'incubo di uno sfratto. Uno strumento che potrebbe essere una soluzione, ma per cui è necessario essere in possesso di requisiti specifici.
Le difficoltà a trovare un'altra casa e le situazioni economiche al limite, sono lo specchio di una parte di Torre Annunziata che tuttora fatica ad andare avanti. Uno scenario sociale e umano a cui però si lega una vicenda che viene da lontano e che spiega come si è arrivati allo sgombero in Largo Grazie. Le cinque famiglie occupavano da tempo un vecchio fabbricato di proprietà privata. Si tratta di un'ex scuola convertita in più abitazioni dopo il terremoto dell'80. I locali dell'istituto scolastico furono assegnati in via temporanea dopo le gravissime conseguenze del sisma. Una sistemazione inizialmente momentanea ma che, nel caso di alcune famiglie, è durata quasi quarant'anni. Il fabbricato non è di proprietà del Comune di Torre Annunziata, che infatti paga un canone mensile per l'affitto ricevendo dagli inquilini un'indennità di occupazione. Una vicenda in cui si intersecano sia il dramma sociale che la necessità di ripristinare una legalità per troppo tempo ignorata.
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