Torre Annunziata, ‘share’ da record e boom su facebook: la città in Rai è un successo
Quasi 700mila spettatori per tappa Tg Itinerante. Il conduttore Genovese: “Luoghi da turismo inespresso”
02-05-2016 | di Salvatore Piro
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Record di ascolti in tv e boom di visualizzazioni su facebook: Torre Annunziata “in vetrina” in Rai è stata un successo. A decretarlo le statistiche (non ancora ufficiali) sullo share dell’ultima tappa del Tg Itinerante, la rubrica della TgR Campania - a cura del giornalista Rino Genovese – dedicata sabato scorso al “fascino dell’antica Oplontis” (vedi link correlati, ndr).
La puntata (in onda su RaiTre, il 30 aprile, alle 14:10) ha registrato circa 700mila spettatori. La media del Tg Itinerante (tra le rubriche regionali di maggior successo) è attestata di solito sui 500mila. Dopo la messa in onda, il conduttore ha ‘postato’ Torre Annunziata in video: 8 minuti e 33 secondi pubblicati sulla sua pagina facebook.
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“Anche lì è stato un successo da 30mila visualizzazioni in 30 ore – il commento oggi al telefono di Rino Genovese - . Cosa mi ha colpito di più tra gli Scavi e il resto? Le Terme Vesuviane, non le conoscevo. Un giudizio complessivo? Credo che Torre Annunziata sia luogo dalla immensa potenzialità turistica inespressa”. Far conoscere le bellezze, il fascino e la storia di 550 Comuni campani rappresenta, del resto, la “mission” di Genovese e del suo Tg Itinerante
“Il peccato originale – continua il giornalista – è l’assenza di una strategia complessiva di comunicazione. Serve finalmente costruire un'asse forte tra Rai, Istituzioni ed Enti pubblici, come gli Enti Parco. Il 14 maggio sarò a Gioi, nell’alto cilentano. Sapevate che lì nessun cittadino ha mai sofferto di cuore? Docenti universitari confermano trattarsi di una caratteristica genetica sviluppata grazie al territorio. Ecco. Quando parlo di 'gap' informativo intendo proprio questo”.
“Davvero un’ottima vetrina – così il sindaco oplontino Giosuè Starita - . Forse, per la prima volta in 30 anni, un servizio su Torre Annunziata non ha parlato solo di camorra, del clan Gionta o dell’uccisione di Giancarlo Siani. Ovvio che occorre sempre ricordarsene – ha concluso - . Ma a volte bisognerebbe far vedere anche tutto il resto”.
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