Si ribellò al racket e pagò con la vita. Il 4 luglio di 36 anni fa veniva ucciso a Torre Annunziata l'imprenditore Luigi Staiano. Una ferita ancora aperta per la sua famiglia, con la figlia Fabiola che ha sempre accusato cittadini e istituzioni, in particolar modo, di essere stata lasciata sola.

Una triste vicenda di prepotenza e omertà, che non può non riportare alla mente gli ultimi efferati omicidi di Maurizio Cerrato e Antonio Morione.

Luigi Staiano venne ucciso da due persone in sella a una moto mentre andava dal fruttivendolo. L’imprenditore edile ebbe il coraggio di denunciare le estorsioni sporgendo denuncia in Questura. Un gesto che fu visto come un affronto dalla camorra, che rispose spargendo sangue.

Questo il ricordo da parte di don Ciro Cozzolino, referente del presidio Libera. “Il 4 luglio 1986, la camorra oplontina, compiva un efferato omicidio! Cadeva sotto i colpi di arma da fuoco un giovane imprenditore di Torre Annunziata: Luigi Staiano 35 anni. Il suo omicidio, un messaggio agli imprenditori e commercianti torresi a non ribellarsi e a non fidarsi delle istituzioni.

Dopo trentasei anni sentiamo che Luigi cammina con noi e ci invita oggi più che mai a non abbassare la testa ma a Resistere e agire insieme. Nei prossimi giorni ci sarà un ricordo pubblico di Libera nel quale ci confronteremo con chi ha resistito alle richieste estorsive e lo ha fatto chiedendo aiuto alle istituzioni e alle associazioni”.

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