In un anno triste e difficile per il calcio a Torre Annunziata, un sorriso arriva da Teramo. Il bomber oplontino Alfredo Donnarumma ha infatti conquistato la promozione in serie B con un turno d’anticipo dopo il successo per 2-0 sul campo del Savona. L’attaccante torrese è stato l’autentico trascinatore di Vivarini, che ha staccato di quattro lunghezze l’Ascoli al secondo posto. Donnarumma è l’attuale capocannoniere del girone B con 21 gol, uno solo in più del suo compagno di squadra Lapadula. Una coppia da sogno per i marchigiani, che hanno sbalordito tutti.

Cresciuto nel florido vivaio della Scuola Calcio Azzurri, Donnarumma ha girato l’Italia passando per Savoia, Catania, Lanciano, Gubbio, Como Cittadella. Amico stretto di Ciro Immobile, non ha percorso finora la sua stessa carriera per degli infortuni che ne hanno frenato la crescita nei momenti chiave. A 25 anni per l'attaccante di proprietà del Pescara sembra comunque arrivata la definitiva consacrazione.

IL RICORDO DEL SUO PRIMO MAESTRO. Come detto in precedenza, Alfredo Donnarumma ha mosso i primi passi nella Scuola Calcio Azzurri. Il suo maestro Stefano Cirillo ha così voluto omaggiare il ‘suo’ campione. “Ricordo che piangeva a tutti gli allenamenti, ma anche se gli altri dicevano che era troppo gracile io sapevo che avrebbe fatto strada. Era talmente forte che mio padre, il professor Giuseppe Cirillo, aveva vietato a me e a tutti gli altri tecnici di dire ad Alfredo cosa doveva fare quando era in possesso di palla. A Catania poi raggiunse il titolo di miglior marcatore della Primavera assieme a Destro, a quel tempo all’Inter. Non ha però mai esordito in serie A perché prima Zenga e e poi Mihajlovic preferivano i risultati ai giovani”. Infine un aneddoto particolare lega il direttore tecnico oplontino al bomber del Teramo. “Eravamo assieme alle giovanili del Savoia e lui veniva da un brutto infortunio al braccio. Dopo un mese dall’intervento chirurgico decisi di portarlo in panchina al ‘Caduti di Brema’ di Ponticelli per la sfida decisiva contro la Carioca. Perdevamo 2-0 e a 5’ dalla fine, contro anche il volere del padre decisi di buttarlo nella mischia. Lui entrò e in un amen segnò una tripletta che ci fece vincere ed arrivare ai playoff. Quella fu una partita davvero indimenticabile”.

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