Torre Annunziata, SOS Giudice di pace: avvocati occuperanno nuova sede
Torrese, presidente Ordine: "Ci stiamo pensando. Semplice sciopero non basta più"
02-02-2016 | di Salvatore Piro
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Torre Annunziata. Caos giudice di pace, sentenze ferme da 4 mesi, nonostante l'Ufficio debba pubblicarne 2mila l'anno per un'utenza che sfiora i 450mila cittadini tra Torre Annunziata, Pompei, Castellammare di Stabia, Torre del Greco e Gragnano: sono quasi 21mila gli avvocati esasperati e sul piede di "guerra", pronti ad occupare dal 3 febbraio gli Uffici di via Margherita di Savoia. Uffici nuovi di zecca, ma già al collasso e con sole 6 persone, tra segretari e cancellieri, al servizio di 21 giudici. Il trasloco dall'ex sede di via Veneto, funzionale come la palestra di un Liceo, é appena costato 12mila euro: "diecimila li abbiamo pagato autotassandoci - ha spiegato il presidente dell'Ordine oplontino, Gennaro Torrese - . Abbiamo fatto di tutto, il Ministero continua a restare sordo e viviamo un dramma di dimensioni nazionali".
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Torrese ha già convocato per domani, mercoledì, un'assemblea generale degli iscritti con astensione da tutte le udienze. In quella sede, gli avvocati di Torre Annunziata decideranno di occupare a oltranza la nuova sede degli ex Salesiani. Proprio come successo, due anni fa, al Palazzo di Giustizia di Corso Umberto: "valuteremo l'occupazione come forma di protesta consentita dalla legge - ha confermato il presidente dell'Ordine - . L'astensione, al massimo, può durare 7 giorni consecutivi: non servirebbe".
A rafforzare l'opinione di Torrese, quella dell'avvocato Antonio Raffone (delegato del Consiglio ai rapporti col Giudice di pace): "senza l'intervento del Prefetto, tutto potrebbe deflagrare in un istante. Nei nuovi uffici manca pure l'ascensore, non funziona. Basterebbe un interfono da quattro soldi. E noi avvocati - ha concluso - portiamo i disabili in braccio, a piedi per le scale". Tra i punti critici della protesta la carenza di personale. Per il Ministero la pianta organica del Giudice di pace é completa, ma i suoi numeri sono vecchi: risalgono al 2014, prima dell'ultima riforma Giustizia e dell'accorpamento delle vicine sedi distaccate a Torre Annunziata.
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