Torre Annunziata: spacciava protetto da telecamere. Baby-pusher va agli arresti in casa
Il 17enne, per l’accusa, trasformò un palazzo di via Commercio in “market professionale della droga”
30-10-2015 | di Salvatore Piro
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Andrà agli arresti a casa della nonna, nel popolare rione Penniniello, in attesa del processo a carico per spaccio. E’ la decisione emessa stamattina dal Gip del Tribunale dei minori di Napoli, Piero Avallone, nei confronti di G.L., il “baby-pusher” 17enne di Torre Annunziata, arrestato dai carabinieri lo scorso 27 ottobre e con 170 grammi di marijuana nascosti nei pantaloni.
Per il pm Elvira Tortori, il ragazzino aveva trasformato un semplice palazzo di via Commercio in un “vero e proprio market della droga”, controllato da un sistema di videosorveglianza ad hoc ed un portone in ferro, chiuso agli altri residenti, per proteggersi dai blitz delle forze dell’ordine. Portone riaperto e telecamere sequestrate dopo il suo arresto. L’accusa aveva chiesto di trasferire il “baby-pusher”, assistito dall’avvocato Salvatore Irlando, in una comunità di recupero.
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La difesa del minorenne ha invece “strappato” al Gip la misura della “permanenza domestica” (l’equivalente dei domiciliari inflitti dal giudice ordinario), preannunciando comunque istanza di riesame. G.L., il 27 ottobre, alla vista dei militari tentò anche la fuga. Al termine del blitz, i carabinieri dell’Aliquota operativa di Torre Annunziata sequestrarono inoltre al ragazzino due bilancini di precisione.
Foto di repertorio
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