Torre Annunziata. “Mi sono allontanato dalla macchina per fare la pipì. La pistola l’ho trovata in mezzo ad un cespuglio giù alle palazzine. Ho visto un panno che copriva qualcosa. L’ho scoperto e dentro c’era una pistola. L’ho presa in mano e ho sparato un colpo. E’ stata una sciocchezza”.

Ciro Ruocco, 23enne di Torre Annunziata con alle spalle una condanna a un anno e 4 mesi per lo spaccio di 60 grammi di marijuana, ha così giustificato in tribunale la sua “bravata”. Un colpo sparato in aria alle 2:30 di notte, tra le palazzine popolari del rione “San Francesco di Paola”, dopo aver bevuto un drink al bar con un suo amico, G.C. (22 anni, poi denunciato a piede libero). Entrambi erano in compagnia di due ragazzine poco più che maggiorenni.

L’ARRESTO. Colpo in aria partito da un’arma clandestina, secondo gli inquirenti: una “Colt U.S. Army” semiautomatica calibro 45, che i carabinieri della stazione di Torre Annunziata, guidati dal maresciallo Egidio Valcaccia e dal capitano Andrea Rapone, hanno infine sequestrato con un altro proiettile in canna. Per questo ieri Ciro Ruocco è finito in manette (vedi link correlato, ndr).

IL PROCESSO. Arresto convalidato oggi dai giudici del tribunale di Torre Annunziata. Ruocco, difeso dall’avvocato Salvatore Calamita, è finito ai domiciliari. Il pm della Procura oplontina, Sergio Raimondi, contestando al giovane anche la ricettazione dell’arma da guerra (non iscritta nel registro nazionale e in dotazione all’esercito degli Stati Uniti) ne chiedeva la custodia in carcere. Il legale di Ruocco ha preannunciato la scelta del rito abbreviato, sperando nello sconto di pena a processo: “Ha sparato per fare ‘colpo’ sulle due ragazze” – ha concluso l’avvocato Calamita ai giudici. Il processo sullo sparo alle palazzine partirà a fine maggio.  

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