Torre Annunziata. Una sbarra in ferro, chiusa da un classico lucchetto, e la mera parvenza di una passerella in alluminio che, incompleta e ‘sgangherata’, neppure consente l’accesso al mare a persone diversamente abili o mamme con carrozzine al seguito. Si presenta così, trascorso ormai anche Ferragosto, la spiaggia pubblica di Torre Annunziata volgarmente definita come ‘Lido Mappatella’. Il caso ‘mare negato’ scoppia in viale Marconi a fine estate, anche grazie alla denuncia-video diffusa su facebook dal Movimento civico ‘Insieme per Torre’ (presieduto da Luciano Donadio e rappresentato dal segretario Salvatore Sannino, ndr).

IL VIDEO. Le immagini ‘parlano’ da sole. Il video restituisce al pubblico le immense difficoltà fronteggiate dai familiari di una 60enne disabile torrese, costretta da diversi anni in carrozzella per l’amputazione di una gamba. Due donne, aiutate da un bambino, prima affrontano la passerella rotta e a ‘zig-zag’ (che dall’apposita discesa dovrebbe consentire alle ruote delle carrozzelle di non restare incastrate nella sabbia, ndr), imbattendosi poi nella sbarra con lucchetto. Per oltrepassarla l’impresa è ardua: la carrozzella deve essere inclinata, passare ‘per sotto’. Il disabile di turno rischia davvero grosso.

“Una situazione incresciosa – tuona Salvatore Sannino, del Movimento ‘Insieme per Torre’ - . Per giunta, il Comune avrebbe speso 4mila e 100 euro per allestire una passerella che copre solo metà spiaggia. L’ultimo tratto, quello decisivo, prima di giungere al mare, non esiste. Mi dite come fa a bagnarsi un portatore di handicap?”. Il video fa rumore, viene condiviso, ottiene visualizzazioni. Parte anche una gara di solidarietà. Il gestore del più antico stabilimento privato di Torre Annunziata – Alfredo Vitagliano, dello storico ‘Lido Azzurro’ – offre alla 60enne disabile ingressi gratis fino al termine dell’estate.         

PRONTA LA DENUNCIA. A sollecitare l’attenzione del Movimento ‘Insieme per Torre’, il vice-presidente dell’associazione ‘Vittime della Strada’ Aniello Montuoro. Dipendente FS, 30 anni, oplontino doc e un dolore immenso dentro. La morte del suo migliore amico, in un tragico incidente del 2008 lungo via Vittorio Veneto.

“Il caso ormai è scoppiato – sbotta – e ho già scritto un esposto che domattina, alle 9 in punto, depositerò in Procura qualora i tecnici del Comune non risolvessero entrambi i problemi: il tragitto fino al mare e la sbarra con lucchetto. Ho parlato col sindaco Starita proprio la sera del 15 agosto – aggiunge Montuoro - . Gli ho spiegato la situazione. Ora, attendo anche una sua mossa. Altrimenti, domani, prima andrò da ‘Leroy Merlin’, per comprare a 10 euro i ‘pezzi’ mancanti della passerella. Poi, salirò in tribunale dai magistrati”.

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