“Senza lavoro non ci sarà mai spazio per la legalità”. Questo lo sfogo di Domenico Sorrentino, rappresentante sindacale Cgil in merito all’incontro tenutosi al teatro Magma di Torre Annunziata per parlare del futuro dello spolettificio.

Il Summit di venerdì pomeriggio, organizzato dai dipendenti e dai rappresentanti sindacali, ha avuto lo scopo di sensibilizzare le istituzioni e le rappresentanze politiche sulla sorte dei lavoratori somministrati.

“Siamo in un territorio assediato dalle organizzazioni criminali – ha continuato Sorrentino. Ci riempiamo la bocca di parole, ma la verità è questa”. Dal 2020, a causa della crisi pandemica, lo stabilimento militare “Spolette” è stato riconvertito per la produzione di mascherine chirurgiche FFP2 e FFP3. Nonostante gli accordi contrattuali con l’Aid – guidata da Nicola Latorre - l’attività produttiva si avvierebbe ad uno stop anticipato, mettendo in serio pericolo il futuro dei dipendenti. Dei 56 lavoratori, assunti nel 2020 tramite agenzia internale, solo in 19 hanno ottenuto un rinnovo del contratto.

Le recenti dichiarazioni dell’Aid su eventuali potenziamenti della produzione sono state smentite: previsto - entro una settimana - il licenziamento anche dei restanti somministrati. Un’altra realtà produttiva rischia di essere spazzata via nonostante i risultati straordinari: negli ultimi due anni lo spolettificio ha registrato un utile pari a 3,5 milioni di euro. Decisivo durante il dibattito l’intervento conclusivo della senatrice del PD Valeria Valente: “Ho appena sentito Latorre. Mi ha garantito di essere immediatamente disponibile ad aprire un confronto e a fissare una data precisa per dialogare con i lavoratori”.

Sul tavolo la proposta di impiegare i dipendenti in altre attività – ad esempio – nella dematerializzazione dei documenti cartacei. La prossima settimana sarà decisiva per le trattative. Il futuro di 56 lavoratori è nelle mani dei vertici dell’Aid.

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