Sogni, speranze e desideri hanno riempito il pomeriggio di martedì scorso per i ragazzi del Liceo Statale “G. De Chirico”, impegnati nella rappresentazione dello spettacolo “Le Radici dell'anima”. Un percorso emozionante che ha visto coinvolti ragazzi d’ogni età: dai diplomandi ai non, dai più piccoli agli ex alunni. In scena sentimenti e sogni, ricordi ed emozioni per mostrare quanto di bello la vita abbia da regalare. Un progetto di solidarietà e rispetto che ha permesso a più di settanta allievi di muoversi in sicurezza sul palco, di cantare e ballare.

Una rappresentazione che non mostra solo la voglia di portare a termine un impegno di grande portata come può essere quello di salire su un palco senza alcun tipo di esperienza al riguardo, ma anche la necessità di essere coinvolti in qualcosa di più grande per sentirsi parte integrante di una società che molto spesso tende a metterli da parte.

I ragazzi del liceo “G. De Chirico”, per il secondo anno di fila, mettono in scena, tra canti, balli e scath recitati, un mondo ricco di sfaccettature e sfumature che rappresenta il bisogno di amore e gratitudine. Il sacrificio, la dedizione e la costanza che vi è dietro, da anche degli stessi insegnanti e della direttrice, li ha guidati e spronati a realizzare qualcosa di particolare, bello, vivo, che non manca di imprevisti. La voglio di mostrare agli altri qualcosa che non si può dimostrare dietro interrogazioni, compiti, ma solo tramite l’arte creativa e spensierata che di solito si tende a nascondere e che ha reso possibile lo spettacolo. Temi quali l’inclusione, l’amore, la perdita, la gioia, la tristezza, la passione, hanno trasportato il pubblico in una dimensione  magica e contemplativa.

“Questi ragazzi hanno bisogno di esprimersi, di capire che la scuola è un luogo dove si può non soltanto imparare”. Afferma la preside al Rosalba Robello al termine dello spettacolo “Hanno bisogno di essere parte di un qualcosa che non è mera trasmissione di contenuti”. A guidare i ragazzi in questo percorso che le professoresse Rachele Pitolo e Carmela Montevero che hanno curato rispettivamente gli ambiti del canto e del ballo. La scenografia interamente realizzata dai ragazzi dell’artistico guidati da Flavio Federico che ha interamente pensato e ideato la realizzazione dello spettacolo, mettendo assieme pezzi, letture, canti e costumi. Noto per il grande contributo che ha dato in questi anni di scuola sia come rappresentante che come  alunni, Flavio assieme alle professoresse ha dimostrato di perseguire la sua passione e terminare la sua carriera scolastica dove l’ha effettivamente iniziata: all’istituto Cangemini di Boscoreale, luogo che ha ospitato l’evento. “Assieme alle professoresse” afferma Flavio “abbiamo deciso di mettere in scena il nostro percorso con uno spettacolo che racchiudesse il senso della vita e dell’anima”. In sostanza, ancora una volta la scuola assolve a quella funzione di tramite tra i ragazzi e la società, aiutandoli ad esprimersi e a relazionarci con il prossimo.

( A cura di Giada Cuomo )

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