Uno scenario quasi apocalittico. Piccioni morti sul marciapiede, spazzatura di tutti i tipi e, per chiudere in bellezza, blatte qua e là che strisciano indisturbate sul cemento rovente. Questa è l’amara fotografia dell’area sud di Torre Annunziata, divorata lentamente dall'incuria e dal degrado.

E poi la ciliegina sulla torta: guai a finire nel vicolo sbagliato, perché, checché se ne dica, il malaffare a Torre Annunziata è tutto fuorché estinto. Ma a prescindere dall’evidente stato di degrado, a Torre Sud c’è anche una parte sana che resiste.

Sono tanti i residenti che, da anni, e nel silenzio, si adoperano quotidianamente per risolvere i problemi della zona. Il proprietario di un noto bar in Via Castello ne è l’esempio. Al di là della pioggia di pregiudizi di cui sono vittime i cittadini di Torre Sud, l’imprenditore oplontino si rimbocca le maniche ogni giorno per migliorare l’immagine delle strade.

“Gestisco la mia attività da anni, e non ho intenzione di smettere. Anche se non toccherebbe a me, mi occupo tutti i giorni della pulizia del marciapiede e di tenere lontano le blatte. Stiamo ancora aspettando una disinfestazione. I lavori in via Roma non sono serviti a nulla, non sono mai stati completati e sono l’ennesima prova che a nessuno interessa. Ormai siamo stati dimenticati da tutti”.

Per decenni gli abitanti di Torre Annunziata Sud sono stati trattati come cittadini di ‘serie b’, considerati da sempre gli unici colpevoli della situazione di degrado in cui versa la città. Tra le strade di via Castello, via Roma, etc., c’è apparentemente l’origine di ogni fatto di sangue, di ogni omicidio, di ogni reato, come se il crimine oplontino non avesse mai travalicato i confini del quadrilatero delle carceri. Lungi negare la storia violenta dell’area Sud, fatta di sangue e violenza, ma è davvero così? Il crimine è geo-localizzato a Torre Annunziata? Il comune sciolto per infiltrazioni camorristiche racconta una storia diversa.

Una storia fatta di criminali in giacca e cravatta, i cosiddetti colletti bianchi che, in sinergia con i peggiori delinquenti di Torre Annunziata, hanno cancellato ogni traccia di bellezza dalla città, trasformandola in un rottame. La bella e maledetta Oplonti è ormai lo zimbello di tutta l’area vesuviana, agli onori della cronaca solo per i suoi numerosi morti ammazzati, di cui ormai si è perso il conto. 

Torre Sud è un maxi ghetto abbandonato dallo Stato. I residenti sperano nell’intervento salvifico della Commissione Prefettizia ma, considerato lo stato attuale delle cose, la triade non sembra avere cambiato più di tanto il destino di Oplonti. Non ancora, perlomeno. 

Tanta amarezza anche per il sogno infranto della Bretella: avrebbe dovuto imitare fedelmente il lungomare di Castellammare e invece, ad oggi, quel progetto non si è neanche lontanamente avvicinato agli standard della città stabiese. E intanto a Torre Sud il tempo si è fermato. E negli occhi rassegnati dei cittadini se ne legge tutta l’amarezza.

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