Torre Annunziata, tensione a Palazzo Criscuolo: tre consiglieri PD lasciano l'aula
Progetto chiave per la rigenerazione urbana mette in crisi la maggioranza. Giorgio punta il dito contro Donnarumma, Di Maio e De Rosa “Eravamo d’accordo. Hanno cambiato idea all’ultimo”
05-06-2025 | di Rosanna Salvi

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Alta tensione a Palazzo Criscuolo. Questa mattina Fabio Giorgio, Antonietta Colletto e Luisa Acunzo hanno lasciato l'aula prima dell’inizio del consiglio comunale. A scatenare l'ira dei tre consiglieri dem, fedelissimi al segretario cittadino Ciro Passeggia, il primo punto all’ordine del giorno, ovvero la ratifica della delibera di giunta approvata il 7 aprile e relativa al piano di sviluppo per il recupero di edifici abbandonati. Un piano complementare al programma PRIUS per la riconversione dell’ex cinema Moderno e dell’ex scuola Morrone. La tensione tra il PD (anche se Acunzo è ancora nel gruppo misto) e il resto della coalizione, è esplosa nella conferenza dei capigruppo convocata poco prima per provare a ricucire la frattura. Un tentativo sfumato con la decisione dei tre consiglieri di abbandonare la seduta.
LE DICHIARAZIONI DEL CAPOGRUPPO PD. “Abbiamo chiesto un rinvio per approfondire il tema nel dettaglio. Sono sbalordito perché anche altre forze politiche erano d'accordo con noi, ma poi hanno cambiato idea nel giro di poche ore. Rispetto le idee di tutti, ma è necessario dire con chiarezza la verità”, dichiara Giorgio contattato telefonicamente al termine del consiglio.
L'accusa del capogruppo PD è rivolta ai consiglieri Sofia Donnarumma (Progressisti e Democratici), Roberto De Rosa e Francesca Caso (Popolari per la Pace) e Maria di Maio (+Europa). I quattro, infatti, presenti in aula, hanno approvato il primo punto insieme alla maggioranza e a una parte dell'opposizione.
“Abbiamo discusso fino a tarda notte sul da farsi – continua Giorgio - Una lunga conversazione in cui eravamo riusciti a trovare una sintesi con una richiesta di rinvio. Io sono un uomo di partito. Non volevo votare contro e quindi ho preferito lasciare il consiglio comunale. Non possiamo approvare un atto senza dare un indirizzo politico. Altrimenti che senso avrebbe il nostro ruolo? Ritengo sia un fallimento non essere incisivi su temi così delicati”.
IL VOTO DELLE OPPOSIZIONI. Il voto sul piano di sviluppo, oltre a palesare una frattura tra una parte del PD e il resto del partito e della coalizione, ha messo in luce anche la spaccatura nelle opposizioni. Hanno votato a favore i consiglieri comunali Raffaele De Stefano, Salvatore Monaco, Michele Avitabile e Mauro Iovane. Si sono invece astenuti Lucio D'Avino, Marco Russo, Maurizio Palumbo, Antonio Pallonetto e Anastasia Quaranta.
Da un lato la dichiarazione di voto di Mauro Iovane, Michele Avitabile e Raffaele De Stefano che hanno sostenuto l’atto, dichiarando in aula il proprio voto a favore. Dall’altra Lucio D’Avino di Oplonti Futura e Maurizio Palumbo di Fare Democratico che, invece, hanno lamentato il poco tempo dato ai consiglieri per approfondire la questione. "Non c'è stato il tempo materiale per fare tutte le verifiche necessarie. Questo è l'ennesimo consiglio comunale convocato d'urgenza e pochi giorni prima della scadenza di una delibera importante", sottolinea D'Avino. Un aspetto messo in evidenza anche da Anastasia Quaranta e Marco Russo.
IL DIBATTITO IN AULA. Il tema sul recupero delle aree abbandonate svela, ancora una volta, la profonda frattura interna al Partito Democratico. Se da un lato tre consiglieri dem hanno lasciato l'aula, dall'altro gli altri due, ovvero Nella Monaco e Gaetano Ruggiero, hanno approvato la ratifica. “Non siamo affatto d'accordo con la decisione di lasciare il tavolo. Il tema era già stato discusso nella conferenza dei capigruppo. Non è così che si contribuisce allo sviluppo di Torre Annunziata”, dichiara Monaco nel corso della seduta.
Un concetto ribadito anche dalla capogruppo di Torre Libera Clelia Sansone. “L’argomento è stato oggetto di una delibera approvata in giunta il 7 aprile, in questi due mesi ne abbiamo parlato nelle commissioni e nella conferenza dei capigruppo. Come consiglieri abbiamo avuto tutto il tempo per leggere, studiare l’atto e chiedere eventuali approfondimenti".
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