Sono volate parole grosse tra i consiglieri democratici questa mattina nell’aula delle commissioni consiliari di Palazzo Criscuolo di Torre Annunziata. “Un pretesto futile”, secondo molti, ha acceso gli animi di Luigi Ammendola e Pietro Lucibelli che si sono scontrati davanti agli occhi increduli degli altri consiglieri.

Nemmeno i dolcini portati dal consigliere di Nuovo Centro Vincenzo Ascione, per festeggiare il suo compleanno, sono riusciti a placare gli animi.

Se da una parte è discutibile la scelta del luogo dove lasciarsi andare a frasi e parole pesanti, dall’altro è la dimostrazione di come da tempo, oramai, nel PD torrese, il clima sia piuttosto teso.

Da giorni i Giovani Democratici stanno criticando, anche sui social, il segretario Ciro Passeggia reo di non coinvolgerli nelle attività di partito. Oggi, invece, è stato il turno di Ammendola che è andato su tutte le furie dopo l’assemblea pubblica organizzata due giorni fa con il consigliere regionale Lello Topo. “State prevaricando tutti con il vostro comportamento”, avrebbe detto Ammendola accusando sia Lucibelli che il capogruppo PD Ricciardi. “Tra i motivi reconditi - pensano in molti - c’è la corsa per la poltrona di sindaco nel 2017”. Non sono, quindi, nemmeno le imminenti elezioni regionali a preoccupare i Dem cittadini, quanto le ipotesi per il futuro candidato sindaco dello schieramento di centrosinistra. Lo stesso Luigi Ammendola non cela questa aspirazione mentre proprio il duo Ricciardi - Lucibelli starebbe pensando ad un cambiamento radicale: una donna che potrebbe essere Germaine Popolo, neo eletta nel Consiglio dell'Ordine degli Avvocati (figlia dell'ex assessore del sindaco Cucolo, Agostino Popolo, ndr)  o la fedelissima del sindaco Starita, Fausta Cirillo.

A rendere il clima consiliare ancora di più incandescente c’è il cosiddetto ‘giro di boa’ e l'oramai imminente rimpasto in giunta che, secondo indiscrezioni, porterà novità in giunta e in consiglio comunale. Gli schieramenti dell’anno scorso iniziano a scricchiolare ed i patti si fanno sempre più labili. Gli assessori, che, secondo gli accordi, dovevano restare in carica un anno e mezzo, molto probabilmente lasceranno Palazzo Criscuolo prima della tintarella estiva.

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