Ha vissuto gli ultimi due mesi in ansia che sua madre non potesse farcela. Sessanta giorni ad aspettare una chiamata dell’Asl per vaccinare nonna Anna Maria, un’anziana di 91anni. Quella chiamata, però è finalmente arrivata: Nonna Anna Maria potrà vaccinarsi.

La figlia Patrizia aveva lanciato nei giorni scorsi un appello. La donna, che abita assieme alla madre in un appartamento di via Vesuvio a Torre Annunziata, era fortemente preoccupate per l’assenza di risposte dell’azienda sanitaria. Per Nonna Anna Maria era necessario ricorrere al vaccino a casa. A Letto ormai da anni, non riesce a muoversi senza difficoltà. Per lei spostarsi in un centro vaccinale sarebbe stata una impresa impossibile.

Il 31 gennaio Patrizia ha iscritto la mamma nel registro delle vaccinazioni sulla piattaforma regionale. Da allora però dall’Asl non ha ricevuto risposte. Dopo numerosi tentativi il 1 marzo dall’azienda sanitaria rispondono: “Abbiamo preso in carico la prenotazione della signora. Deve venire a vaccinarsi”. C’è però un problema, la donna non è autosufficiente. Per somministrarle la dose di Pfizer serve farlo a casa. Ma nei 57 comuni di competenza dell’Asl Napoli 3 Sud, sono disponibili solo 13 unità mobili per i vaccini a domicilio.

A distanza di un mese da quella chiamata, però, nulla è cambiato fino a oggi. “Sono felicissima – ha commentato emozionata la figlia Patrizia -. E’ la fine di un incubo, non riuscivo a stare tranquilla per la paura che potesse accaderle qualcosa di brutto. Speriamo che questo incubo del contagio finisca presto e per tutti”.

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