Torre Annunziata, "Terzo Sistema". Estorsione sulla piazza di spaccio: due condanne per la baby-gang
Mano pesante del giudice per Luigi Sperandeo e Vincenzo Della Ragione. Droga: assolto Lombardo
10-05-2017 | di Salvatore Piro
VERSIONE ACCESSIBILE DELL'ARTICOLO
TORRE ANNUNZIATA. Estorsione sulla piazza di spaccio per conto della baby-gang: condannati in due, assolto il terzo del gruppo criminale. Quest'ultimo è Giuseppe Lombardo, accusato però solo di vendere la droga che fruttava soldi freschi per il neonato "Terzo Sistema". Ma, secondo il giudice, il 25enne torrese, difeso dall'avvocato Giovanni Tortora, "non ha commesso il fatto".
Per Lombardo, che due anni fa era già finito in manette in compagnia del boss poeta Aldo Gionta, proprio durante l'ultimo tentativo di latitanza del ras a Malta, il pm chiedeva la condanna a un anno e 4 mesi. Il giovane era alla sbarra con due presunti complici: Luigi Sperandeo (24) e Vincenzo Della Ragione (23).
Tutti furono arrestati dopo un blitz condotto all'alba. Era il 22 dicembre e i poliziotti del commissariato oplontino (primo dirigente Vincenzo Gioia - vicequestore Elvira Arlì), quel giorno, chiusero il cerchio intorno alla baby-gang nata dalla fusione tra i 'uaglioni' dei Gionta e dei Gallo-Cavalieri.
Torre Annunziata, arrestato a Venafro esponente del Terzo Sistema
I carabinieri hanno eseguito un decreto di carcerazione per un 23enne che era ai domiciliari
Assolto Lombardo, Sperandeo e Della Ragione, invece, sono stati rispettivamente condannati a quattro e tre anni di galera. I due rispondevano dell'accusa di estorsione. Secondo gli inquirenti, entrambi, sulla spiaggia di Capo Oncino, minacciarono di morte chi comprò la droga del "Sistema", ma non saldando poi il debito contratto. Una somma vicina ai mille euro per quasi 150 grammi di 'fumo'.
La vittima, a sua volta ora a processo per detenzione d'arma da fuoco, dichiarò agli investigatori: "Sono venuti con le mazze di ferro, mi andavano cercando giù ad uncino! Io già sapevo che stavano venendo da me e me ne andai".
Le indagini della polizia erano partite da un altro tentativo di intimidazione. Il 1 giugno 2016, diversi colpi di arma da fuoco vennero esplosi all'indirizzo di un'abitazione in via Cesaro. Proiettili che - come ricostruito dalla pubblica accusa - rappresentavano solo un avvertimento. La vittima designata, in quel caso, scampò al raid: un mese dopo avrebbe subito una violenta aggressione. Questa volta all'interno di una sala slot e scommesse di Corso Vittorio Emanuele III.
In foto, da sx, Vincenzo Della Ragione, Luigi Sperandeo, Giuseppe Lombardo
Sondaggio
Risultati
Puoi ricevere le notizie de loStrillone.tv direttamente su Whats App. Memorizza il numero 334.919.32.78 e inviaci il messaggio "OK Notizie"