Una faida tra Gionta e Quarto Sistema dietro all'escalation criminale che ha colpito Torre Annunziata. Dopo risse, stese e colpi di pistola in pieno centro, i nodi sono venuti al pettine grazie al lavoro fatto dagli agenti del Commissariato di Torre Annunziata, guidato dal dirigente Francesco Cerciello.

L’ordinanza emessa dalla Procura e dalla Dda ha colpito due cugini, entrambi ritenuti appartenenti a una costola del Quarto Sistema, clan egemone nella zona del Penniniello e che proprio qui ha la sua zona di contesa con il clan rivale dei Gionta. Ma ha colpito più profondamente l’effervescenza criminale che si respirava da settimane.

L’esplosione di colpi di pistola in pieno centro, di mattina, senza preoccuparsi di passanti e innocenti per strada, è stato un campanello d’allarme che la Polizia non ha lasciato al caso. Sono stati intensificati i controlli su tutto il territorio e i risultati di oggi confermano l’attenzione messa in campo. Il fatto che ai due cugini sia contestata l’associazione per delinquere di stampo mafioso (art. 416 bis) dimostra la delicatezza del momento di contesa per una faida che sarebbe potuta scoppiare da un momento all’altro.

LA RICOSTRUZIONE. Tutto ha avuto inizio con una violenta rissa scoppiata all’interno di una nota struttura commerciale della città, un episodio che sembrava isolato ma che, alla luce di quanto accaduto successivamente, appare ora come il primo campanello d’allarme. Poche ore dopo, una stesa – l’ennesima dimostrazione di forza in stile camorristico – ha segnato un ulteriore passo verso l’escalation. Infine, questa mattina, l’intervento della Polizia con una serie di arresti che sembrano aver messo un primo freno a una situazione potenzialmente esplosiva.

LE INDAGINI. L’ipotesi investigativa più accreditata è quella di uno scontro latente tra lo storico clan Gionta e una costola emergente del Quarto Sistema, attiva nella zona del Penniniello. In ballo, come spesso accade, ci sarebbero questioni di territorialità e controllo del racket e dello spaccio. Un equilibrio precario che rischia di essere infranto da un solo gesto, da una provocazione, da una miccia accesa nel momento sbagliato.

IL LAVORO DELLA POLIZIA. A contenere il rischio di un’escalation sta lavorando senza sosta il Commissariato di Polizia di Torre Annunziata, che ha rafforzato la presenza sul territorio con pattugliamenti, controlli mirati e un monitoraggio costante delle dinamiche criminali. Il timore è che la tensione possa sfociare in atti ancora più gravi. Per questo, l’obiettivo delle forze dell’ordine è ora quello di disinnescare ogni possibile detonatore, riportando ordine e sicurezza in una città che, ancora una volta, si trova a fare i conti con l’ombra cupa della camorra.

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