Saranno decisive per tempistica e sorti dell’edilizia giudiziaria in città le due riunioni in programma domani al Palazzo di Giustizia di Corso Umberto a Torre Annunziata. E’ di ieri la notizia di un altro stop ai lavori per completare entro fine anno il parcheggio e l’archivio del nuovo Tribunale. Il perchè? Un’interdittiva antimafia, la terza, ai danni della “Grumic srl”, azienda napoletana con sede a Roma, considerata dalle prefetture partenopea e capitolina “a rischio di infiltrazioni” malavitose.

La stessa misura preventiva (che prescinde dall’accertamento di singole responsabilità penali nei confronti di soggetti che hanno rapporti con la pubblica amministrazione) aveva già bloccato per un mese, nel febbraio 2014, il restyling della centralissima cittadella giudiziaria: in quel caso Comune di Torre Annunziata (stazione appaltante), Procura della Repubblica ed Ordine degli Avvocati, firmarono nell’ultima “Commissione Manutenzione” un provvedimento in deroga che consentisse alla “Grumic” di continuare i lavori.

DOMANI NUOVA COMMISSIONE ORE 12. Al vaglio della “Commissione”, che si riunirà domani anche alla presenza del Presidente del Tribunale di Torre Annunziata, Oscar Bobbio, e del Procuratore della Repubblica Alessandro Pennasilico, non dovrebbe però porsi la stessa “scorciatoia” concessa dalla legge e adottata un anno e mezzo fa. Prudenti, in merito, le dichiarazioni del sindaco oplontino Giosuè Starita: “In un modo o nell'altro sbloccheremo i lavori entro pochi giorni – commenta – così da poterli concludere entro un mese e mezzo (probabile si vada verso lo scioglimento del contratto con la “Grumic” e l’indizione di una nuova gara, ndr). D’altronde – conclude il sindaco - manca solo il 50 per cento dell’area esterna al Tribunale”.

“QUERELLE” GIUDICE DI PACE. La “Commissione Manutenzione” sarà preceduta alle 11 da un’altra riunione, attesa invece per sbloccare il trasloco degli Uffici del Giudice di Pace dall’attuale mini-plesso di via Veneto, alla più ampia struttura di via Margherita di Savoia (prima sede del Tribunale civile). L’inizio del trasloco era stato annunciato entro il primo settembre. Poi l’aggiudicazione provvisoria dell’appalto da 14mila euro, per un’offerta “anomala” della ditta vincitrice (“La Nuova Campania Traslochi” di Napoli, ndr) ha imposto un rallentamento dei lavori. “Il problema qui è ben diverso – commenta il Presidente delll’Ordine degli Avvocati Gennaro Torrese - . Il trasloco potrebbe anche iniziare a metà settembre e finire in un mese; ma se il Ministero non sblocca la funzionalità delle reti telematiche, trasferirsi nella nuova sede sarebbe in pratica inutile”.

Ha collaborato Raffaele Perrotta. In foto, il retro del nuovo Palazzo di Giustizia

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