Nessun aiuto economico o sostegno dal Comune a chi non manda i figli a scuola. Troppi bambini e ragazzi tenuti lontani dalla scuola dalle famiglie che li tengono a casa o li mandano piccolissimi a lavorare, una situazione resa ancora più complessa dalla crisi innescata dall'epidemia. 

La giunta municipale ha approvato la delibera di indirizzo su proposta dell’assessore alle Politiche Sociali Luigi Cirillo, e del dirigente dell’Ambito Sociale N30 Nicola Anaclerio.

«Tra i disastrosi effetti che la pandemia ha determinato, l’incremento dell’evasione scolastica rischia di essere quello con conseguenze più pesanti nel medio e lungo periodo – afferma l’assessore Cirillo -. Soprattutto su un territorio come il nostro in cui questo fenomeno rappresenta da sempre uno dei principali indici del disagio minorile.

Per fronteggiare l’incremento dell’evasione scolastica, il comune di Torre Annunziata, in collaborazione con gli istituti scolastici, ha attivato azioni integrate e diversi servizi quali l’educativa territoriale ed il centro per la famiglia. Ma l’aumento dei casi impone di considerare ulteriori strategie per contrastare il fenomeno. La predisposizione di una banca dati creata dal servizio minori dell’Ufficio di Piano dell’Ambito N30 ha consentito di fotografare l’evoluzione del fenomeno in modo dettagliato per territorio di riferimento e per singolo istituto, permettendo di intervenire in modo diretto sui nuclei familiari con minori non frequentanti, anche in sinergia con le forze dell’ordine e con il Tribunale per i minori. Tuttavia – prosegue -, il dilagare delle vicissitudini legate all’emergenza sanitaria ha di fatto limitato l’efficacia di parte degli interventi per l’impossibilità di svolgimento dei servizi nelle modalità ordinarie, e ha imposto di promuovere ulteriori azioni finalizzate a incidere sul fenomeno.

In tal senso, la giunta municipale ha approvato una delibera con la quale viene dato indirizzo ai servizi sociali di adeguare i regolamenti/disciplinari di accesso a contributi economici diretti ed indiretti, prevedendo tra i requisiti di accesso e mantenimento degli stessi, il rispetto della frequenza scolastica da parte dei minori, con la possibilità di esclusione dalle misure o di decadenza dal beneficio, laddove già assegnato, nel caso in cui il nucleo familiare non garantisca la regolare frequenza del minore.

E’ necessario – conclude Cirillo – garantire il diritto all’istruzione e favorire l’affrancamento dalla condizione di emarginazione sociale attraverso l’assunzione di comportamenti responsabili da parte dei beneficiari dei contributi».

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