Torre Annunziata, un museo per i Pupi di Corelli. Felicio Izzo: 'Un'eredità da proteggere'. Oggi avrebbe compiuto 86 anni
Un teatro stabile nell'ex scuola Monsignor Orlando. Il dirigente scolastico sulla nostra proposta: 'Ottima idea, trasformiamola in realtà'
02-11-2025 | di Rosanna Salvi
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Oggi Lucio Corelli avrebbe compiuto 86 anni. Nel giorno del suo compleanno è Felicio Izzo a ricordare uno degli ultimi eredi dell'Opera dei Pupi. Allo storico dirigente scolastico del liceo artistico 'De Chirico', abbiamo presentato la proposta de loStrillone.tv di realizzare un museo stabile per i pupi di Corelli nel centro polivalente che sorgerà nell'ex scuola Monsignor Orlando.
"L'idea è ottima, ma bisogna realizzarla concretamente. Negli anni, gli appelli di Lucio Corelli sono rimasti sempre inascoltati. Ha chiesto per molto tempo alle precedenti amministrazioni un aiuto per valorizzare i pupi, che però non è mai arrivato. Accolgo con entusiasmo la vostra proposta perché io stesso, circa una decina di anni fa, proposi di istituire una mostra permanente nel teatro dello Spolettificio. Mi auguro che con l'amministrazione Cuccurullo sia la volta buona".
Le parole di Izzo tradiscono una profonda amarezza, tra appelli caduti nel vuoto e indifferenza crescente. La storia del padre dei pupi sta scomparendo lentamente. È una corsa contro il tempo, che riaccende la riflessione sull'importanza della memoria. Torre Annunziata ha il dovere di raccogliere l'eredità della famiglia Corelli e di custodire la fiamma di un'arte preziosa e antica.
"Conoscevo personalmente il maestro. L'ho invitato spesso al De Chirico perché, al contrario di molti, non ero indifferente al suo talento. Quando ebbi l'incarico di assessore, infatti, proposi anche la realizzazione di un festival dedicato ai pupari. La sua è un'eredità che non deve dissolversi. Suo figlio Vincenzo ha raccolto il testimone: è diventato lui l'ultimo custode dei pupi. Qualche giorno fa, abbiamo parlato della proposta del vostro giornale. I figli sono entusiasti, ora bisogna lavorare per concretizzarla".
Un teatro stabile e una mostra permanente sulle ceneri di Monsignor Orlando. Uno spazio dove l'arte di Lucio Corelli possa ritornare a vivere. Il nostro giornale chiama a rapporto amministrazione, associazioni e tutta la società civile. L'istituzione di uno spazio è un atto doveroso. La città ha un debito con la storia e ora che Corelli è morto, va saldato. E anche se non vedremo mai il maestro varcare la porta del suo museo, potremmo almeno rendere onore ai suoi pupi.
"È morto nel giorno dedicato alla Madonna della Neve. Non può essere una coincidenza. Inoltre, Corelli abitava in via Fortuna 13. Una strada che un tempo era nel cuore del centro storico. All'epoca la parte nobile della città, che ora è abbandonata a sè stessa. Non importa dove, ma si faccia e basta. Se in Monsignor Orlando c'è lo spazio adatto, allora si usi quello. La città sta dimenticando e il funerale ne è la prova. Una scarsa partecipazione che addolora chi gli voleva bene. Combattiamo questa indifferenza e riportiamo in alto l'Opera dei Pupi".
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