Torre Annunziata, un ponte tra Italia e Africa: 'Insieme per fare la differenza'
La casa salesiana accoglie i bimbi Saharawi
18-07-2024 | di Redazione
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“Insieme si può fare la differenza”. A Torre Annunziata un ponte di collegamento tra Italia e Africa. Ieri, mercoledì 17 luglio, L’oratorio Salesiani Don Bosco ha accolto dieci bambini Saharawi in una giornata all’insegna del divertimento e della spensieratezza. Tra i promotori dell'iniziativa Aisha Foundation, organizzazione di volontariato che si propone di portare assistenza sanitaria in luoghi remoti del globo con l’intento di fare del bene e regalare un sorriso.
“Vogliamo dare ai Saharawi dignità di esistere e la possibilità di avere una propria economia” - afferma Giulio Carotenuto, presidente dell’associazione Aisha Foundation - “permettere a tutti, grandi e piccini, di vivere in condizioni dignitose. Il fatto che se ne parli è già un passo avanti per poter cambiare le cose”. Ogni anno le associazioni italiane accolgono oltre 200 bambini saharawi, offrendo loro opportunità di svago, cure mediche ed educazione. Un’azione quella di Giulio Carotenuto e di tutti i suoi collaboratori che si presenta come un faro luminoso nella vita di piccoli innocenti, dimostrando che insieme si può realmente fare la differenza e promulgando un messaggio di responsabilità e solidarietà globale.
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A presenziare alla conferenza anche il sindaco Corrado Cuccurullo. "La nostra città deve aprirsi al mondo e diventare un punto di riferimento. Torre Annunziata deve diventare un luogo di accoglienza e d'aiuto reciproco. Sono orgoglioso di questa prestigiosa iniziativa perchè oggi abbiamo creato ancora una volta un ponte tra due continenti nel segno dell'inclusione".
Al centro dell'evento svoltosi nella Casa Salesiana i bimbi Saharawi, piccoli ambasciatori di pace e speranza. A partire da un esodo antecedente al 1975, infatti, il Sahara Occidentale è divenuto centro attivo di un’intensa disputa politica che ha portato le comunità Saharawi a vivere emarginati, isolati, divisa in parte nei campi di rifugiati in Algeria e in parte nel Sahara occidentale sotto il dominio del Marocco, separati da un unico grande “muro di sabbia”, adottato da quest’ultimo e lungo 2000km che divide la Repubblica in due, dipendendo solo ed esclusivamente dall’aiuto umanitario.
Presenti all'incontro anche Fatima Mahfud responsabile Nazionale dell’iniziativa Saharawi; Giulio Carotenuto, responsabile della commissione medica del Sahara Occidentale e presidente di Aisha Fondation; Francesca Doria, presidente dell’associazione Tris ODV di Napoli; Antonio Giacco, presidente dell’associazione “Piccoli Ambasciatori di Pace”; Biagio Zurlo, responsabile della Boxe Vesuviana e Consigliere Federale FPI Nazionale; Marilù Sorrentino, presidente Rotaract Torre Annunziata; Don Piervito Pepe, direttore dei Salesiani Don Bosco; Germane Popolo, avvocato; Roberta Capossela, presidente di “La Canoa di Carta”; Alessando Battilocchio, deputato e vice presidente intergruppo parlamentale per la causa Saharawi; Titti D’Amelio moderatrice, giornalista e vicepresidente dell’associazione Ubuntu.
( A cura di Giada Cuomo )
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