Una Margherita per Matilde. La mamma coraggio che ha abbattuto il muro di omertà che si nascondeva dietro agli orrori del Rione Poverelli di Torre Annunziata.

E’ l’iniziativa messa in campo dal Coordinamento Nazionale Diritti Umani che ha invitato i docenti della Scuola Secondaria Superiore a ricordare Matilde Sorrentino come tributo alla dignità umana e alla difesa dell’infanzia.

La donna fu uccisa il 26 marzo del 2004 per aver osato denunciare i camorristi che nella scuola elementare del Rione dei Poverelli di Torre Annunziata avevano allestito un luogo dell'orrore in cui i bambini venivano seviziati, drogati e offesi per produrre materiale pedopornografico. Matilde, allarmata dal comportamento del figlio cercò di indagare e compresa la situazione gravissima denunciò quanto sapeva alle forze dell'ordine. Dopo sette anni dalla sua testimonianza, Francesco Tamarisco il capo del clan camorristico dei Nardielli tramite il braccio armato di Alfredo Gallo decide di punirla in modo esemplare: verrà colpita da due colpi di pistola letali sulla soglia di casa davanti a suo figlio, quel bambino che aveva tentato di salvare e per il quale, insieme alle piccole vittime, aveva preteso giustizia.

È stata definita "Mamma coraggio"; è stata sicuramente un esempio di affetto materno e senso civico per i diritti dell'infanzia violata. Una persona dignitosa e retta di cui è doveroso raccontare la storia.

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