Summit in Prefettura per stabilire il destino di Palazzo Fienga, ex roccaforte del clan Gionta a Torre Annunziata. L’edificio storico sarà demolito per due terzi. Parte del fortino è sottoposta ad un doppio vincolo, salva la scalinata del ‘700. Ad annunciarlo è stato il Prefetto di Napoli Michele di Bari in occasione dell’incontro ai vertici svoltosi il 29 dicembre. Scartata l’ipotesi riqualificazione, si procederà all’abbattimento parziale. 

Sulla questione è intervenuta anche l’associazione La Paranza delle Idee. “E’ emersa l'impossibilità di demolire per intero l'ex roccaforte del clan Gionta. Si pensa, dunque, di abbattere solo i 2/3 dell'immobile, lasciando in piedi e recuperando la sezione settecentesca della costruzione, tra cui la caratteristica scala posta al centro del complesso, e riqualificando tutto gli spazi liberati in parte come parcheggio e in parte come parco urbano”.

A caldeggiare l’ipotesi dell’abbattimento di Palazzo Fienga fu proprio la Commissione Straordinaria di Torre Annunziata. La conformazione urbanistica dell’ex fortino sembrerebbe di fatto incompatibile con l’idea di creare all’interno una cittadella della legalità. Al vaglio il progetto di realizzare un parcheggio e un’area verde a disposizione della comunità.


“In attesa di maggiori dettagli sul progetto e purtroppo ancora impossibilitati a valutarlo all'interno del Piano Urbanistico Comunale – si legge nella nota - ribadiamo la necessità di un serio programma di recupero dell'intero Quadrilatero delle Carceri, in assenza del quale il rischio è che il degrado finisca comunque per prevalere sulle parziali riqualificazione”.

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